Dopo il filone d'inchiesta sugli "stipendi stupendi" (compresi i maxi premi di produzione) attribuiti ai dirigenti del Comune di Foggia, e da qualche settimana all'attenzione delle cronache locali, arriva il primo atto concreto di contenimento della spesa pubblica da parte del nuovo direttore generale di Palazzo di Città, Mario Pazzaglia: l'amministrazione comunale, infatti, non attribuirà più alcun compenso aggiuntivo per gli incarichi dirigenziali "ad interim", e cioè per l'affidamento di più settori o servizi comunali (rimasti scoperti a causa dei pensionamenti) a ciascuno dei vari dirigenti.
I dirigenti comunali attualmente coinvolti dall'istanza, che in questi anni sono arrivati a percepire (sommando i vari incarichi, gli stipendi base, i premi produzione e le retribuzioni di posizione) stipendi che spaziano da 5 a 10mila euro al mese, sono ben 8: Angelo Mansella, Paolo Affatato, Carlo Dicesare, Gloria Fazia, Angelo Masciello, Fernando Biagini, Glaudio Taggio, Nicola Ruffo.
Ebbene da gennaio 2013, secondo quanto deliberato 2 giorni fa da Pazzaglia, rubinetti più secchi per i dirigenti: il taglio di questi compensi consentirà il risparmio di 184mila e 800 euro all’anno. Soldi che l’ente potrà destinare ad altre attività.
Al contempo il nuovo corso Pazzaglia dovrebbe portare alla riorganizzazione della macchina dei servizi comunali riducendoli da 24 a 13.
Il direttore generale ha indirizzato su un doppio binario le motivazioni del provvedimento di taglio retributivo: l’incarico ad interim deve essere temporaneo, legato a momenti di urgenza e non può prolungarsi per anni; il settore dirigenziale del Comune di Foggia non è sottorganico, «il numero dei dirigenti dei servizi è sufficiente ed è in linea con la media quantitativa di altri Comuni simili», sottolinea un passaggio della delibera a firma Pazzaglia.
Resta invece in sospeso la questione dei maxi premi di produzione prima assegnati ai dirigenti e poi, dopo mille polemiche, non più erogati dal Comune: sulla questione è infatti attualmente in corso un'indagine di verifica e una rivalutazione dei premi che, come Foggia Città Aperta aveva fatto emergere, erano stati attribuiti con un vizio riguardante banali errori di calcolo.
Dopo il filone d'inchiesta sugli
"stipendi stupendi" (compresi i maxi premi di produzione) attribuiti ai dirigenti del Comune di Foggia, e da qualche settimana all'attenzione delle cronache locali, arriva il primo atto concreto di contenimento della spesa pubblica da parte del nuovo direttore generale di Palazzo di Città, Mario Pazzaglia: l'amministrazione comunale, infatti, non attribuirà più alcun compenso aggiuntivo per gli incarichi dirigenziali "ad interim", e cioè per l'affidamento di più settori o servizi comunali (rimasti scoperti a causa dei pensionamenti) a ciascuno dei vari dirigenti.
COLPITI DAL PROVVEDIMENTO. I dirigenti comunali attualmente coinvolti dall'istanza Pazzaglia, che in questi anni sono arrivati a percepire (sommando i vari incarichi, gli stipendi base, i premi produzione e le retribuzioni di posizione) stipendi che spaziano da 5 a 10mila euro al mese, sono ben 8: Angelo Mansella, Paolo Affatato, Carlo Dicesare, Gloria Fazia, Angelo Masciello, Fernando Biagini, Glaudio Taggio, Nicola Ruffo.
UN RISPARMIO DI 184 MILA EURO. Ebbene da gennaio 2013, secondo quanto deliberato 2 giorni fa da Pazzaglia, rubinetti più secchi per i dirigenti: il taglio di questi compensi consentirà il risparmio di 184mila e 800 euro all’anno. Soldi che l’ente potrà destinare ad altre attività.
Al contempo il nuovo corso Pazzaglia dovrebbe portare alla riorganizzazione della macchina dei servizi comunali riducendoli da 24 a 13.
LE MOTIVAZIONI DEL PROVVEDIMENTO. Il direttore generale ha indirizzato su un doppio binario le motivazioni del provvedimento di taglio retributivo: l’incarico ad interim deve essere temporaneo, legato a momenti di urgenza e non può prolungarsi per anni; il settore dirigenziale del Comune di Foggia non è sottorganico, «il numero dei dirigenti dei servizi è sufficiente ed è in linea con la media quantitativa di altri Comuni simili», sottolinea un passaggio della delibera a firma Pazzaglia.
Resta invece in sospeso la questione dei maxi premi di produzione, relativi al 2010 e al 2011, prima assegnati ai dirigenti e poi, dopo mille polemiche, non più erogati dal Comune: sulla questione è infatti attualmente in corso un'indagine di verifica e una rivalutazione dei premi che, come Foggia Città Aperta aveva fatto emergere,
erano stati attribuiti con un vizio riguardante banali errori di calcolo.