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Alla scoperta dei personaggi di Foggia dimenticati: "Silvestro Fiore, l'uomo e il sindacalista"

La possibilità di conoscere le prime forme di organizzazione dei lavoratori a Foggia a partire dal 1861 (proto-sindacalismo), poi dalla fine del 1800 fino al 1909 (pre-sindacalismo) in cui si inserisce anche la prima volta della celebrazione del 1° Maggio a Foggia. È il senso di “Silvestro Fiore. L’uomo e il sindacalista”, il nuovo libro di Raffaele De Seneen e Romeo Brescia, in vendita presso l’edicola “La Maddalena” (via della Repubblica) e la libreria Velasquez (via XXV Aprile, 78). 

IL PERSONAGGIO. Personaggio sconosciuto e dimenticato a cui la classe lavoratrice di Foggia (e non solo) deve molto, Silvestro Fiore nasce a Foggia nel 1864 a Borgo Croci, più precisamente 2° Borgo Crocesi, un nuovo insediamento abitativo che si sta formando a seguito dei danni del terremoto del 1731.Il padre Giuseppe, definito come bracciante in effetti è un terrazzano categoria di liberi e indipendenti lavoratori dediti, alla caccia e alla raccolta di erbe spontanee, mai ufficialmente riconosciuta per cui inglobata in quella dei braccianti. 

L’ASSOCIAZIONE DI CAMPAGNOLI. Fiore, apolitico, è ancora uno sconosciuto quando tra fine 1800 e gli inizi 1900 costituisce un’associazione di campagnoli, braccianti agricoli, che subito dopo, per interessamento dei socialisti locali si trasformerà in Lega dei Contadini di cui Fiore sarà il primo capo-lega. Nel 1901 organizza uno sciopero dei campagnoli di Foggia che dura circa due settimane, e nel 1902 sarà tra i promotori per la costituzione della locale Camera del Lavoro a cui aderiranno tutte le altre leghe sorte sull’esempio di quella dei contadini. 

PIU' VOLTE ARRESTATO. Forte attivista e propagandista impegnato anche a livello regionale, è presente allo sciopero dei ferrovieri del 1905, ricordato come “L’eccidio di Foggia”. Più volte arrestato riprese sempre il suo impegno sindacale che superò di molto quello politico. Il suo percorso però si esaurisce in pochi anni, nel 1909 sarà assassinato dalla mano di un sedicente anarchico che nell’infuocato e clamoroso processo che seguì, presso la Corte di Lucera, risultò essere la lunga mano dell’Associazione Agraria di Foggia.

di Redazione 


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