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Dai botti di Capodanno una lezione: “Basta con le ordinanze spot che fanno flop”

Servono atti meno eclatanti, ma più incisivi

La maggior parte dei commenti a margine delle notizie sui botti di Capodanno è stata: “Ma il sindaco non aveva fatto l’ordinanza?”. Sì, certo, l’aveva fatta. In extremis. Forse tardivamente, ma l’aveva firmata.
NESSUN EFFETTO. Un’ordinanza anti abusivi, prima ancora che anti-botti e ricca di suggerimenti e raccomandazioni. Puntualmente non rispettate. Perché al di là delle foto, dei video e delle istantanee che la polizia municipale (e i singoli cittadini) possono aver realizzato per beccare qualche colpevole, è evidente che l’ordinanza non ha avuto effetto. Qualche sigillo ai tendoni, certo. E qualche timore di più per gli ambulanti, ma le bancarelle – difficile smentirlo – sono spuntate, come sempre, in tutti gli angoli strategici della città. Ora, ritenere che per vietare la tradizionale usanza dei botti bastasse un’ordinanza era pura utopia. Altrettanto difficile (anche se non utopistico) era prevedere un blitz della polizia municipale in giro per tutta Foggia a stanare gli abusivi.
COME L'ORDINANZA ANTI ALCOL. Fatto sta che si è sparato. E le conseguenze, a volte drammatiche, lo rivelano (Leggi: BOMBE CARTA E CASSONETTI BRUCIATI, IL BILANCIO e UN'ALTRA CABINA DISTRUTTA). L’ordinanza si è trasformata, per l’ennesima volta, in un flop. Come quella della scorsa estate, quando il divieto di bere alcol in giro, la sera, ha portato al “ragguardevole” numero di zero ammende. “Era più che altro un deterrente” si è giustificato l’assessore Arcuri. Ed essere un deterrente era più o meno lo stesso obiettivo dell’ordinanza anti-botti: minacciare la multa, sperando di intimorire. L’effetto non si è avuto, esattamente come questa estate.
NO ALLE ORDINANZE SPOT. Una città senza botti (e senza bere) non è immaginabile, per ora, e la colpa non può essere (tutta) di Gianni Mongelli. Magari, però, d’ora in poi sarebbe meglio pensare a ordinanze che possano avere un effetto concreto, tastabile, efficace, piuttosto che affidarsi a provvedimenti con i quali “si spera” che il cittadino si ravveda. Puntiamo a cose meno eclatanti, ma più incisive. Perché di “ordinanze spot che fanno flop” la città non ha proprio bisogno.

di Redazione 


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