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Dalla Puglia la prima filiera del grano duro sostenibile certificata

Un nuovo approccio alla sostenibilità, un modo per accrescere la sensibilità del consumatore verso i temi ambientali sul prodotto simbolo del Made in Italy: la pasta. L’iniziativa, presentata a Parma pochi giorni fa nel corso dell’ultima edizione del Pastaria Festival, è di un’azienda foggiana. Capofila di questo progetto è il Molino De Sortis, storica azienda della trasformazione del grano duro. Origini lucane ma dagli anni ’60 con sede e stabilimento a Cerignola, in provincia di Foggia, nel cuore del granaio d’Italia. Quattro generazioni che a ogni passaggio di testimone si tramandano pezzi di storia e voglia di innovare.

LA FILIERA MADE IN ITALY. Duecentocinquanta tonnellate di capacità produttiva giornaliera nel nuovo stabilimento, ma una vision tarata più sulla qualità che sui volumi. “Tramite questo progetto - spiega Cosimo De Sortis, procuratore e project manager del Molino De Sortis - abbiamo voluto accrescere il valore delle filiere 100% Italia e consentire al contempo ai pastifici di ogni dimensione di portare una autentica sostenibilità allo scaffale a disposizione di consumatori sempre più attenti all’ambiente e ai contenuti salutistici”. Un progetto pilota reso possibile dalla condivisione di un obiettivo ambizioso che ha visto il coinvolgimento di Elio Lo Conte, amministratore di Pineta srl – importante realtà commerciale con impianti di stoccaggio a Cerignola - e di Savino Maffei, pastaio in Italia dal 1960, amministratore di Pastificio Salento e del team di DNV che ha certificato la prima filiera sostenibile del grano duro italiano secondo lo standard internazionale Iscc Plus.

LA PRODUZIONE. Una scommessa vinta, dunque, che è stata già rilanciata per la campagna di produzione 2023, con numeri in crescita e aprendo ad un partenariato ancora più ampio. “Chiediamo a tutti i partner di filiera di condividere un percorso di certificazione secondo lo standard Iscc Plus -continua Cosimo De Sortis- dotiamo, così, i prodotti a marchio dei pastifici partner di una leva di differenziazione spendibile direttamente con il consumatore finale. La sostenibilità di questa filiera, infatti, è distintamente riconoscibile dal consumatore per la presenza del logo Iscc Plus sulla confezione della pasta”.

LA SOSTENIBILITA'.  Oltre a una serie di adempimenti a carico delle aziende agricole e dello stoccatore, diversi audit vengono effettuati negli areali di coltivazione. “DNV, in qualità di ente di terza parte, si è occupato della verifica dei prerequisiti di sostenibilità delle particelle agricole coinvolte nella filiera, del rispetto del disciplinare tecnico predisposto dall’organizzazione capofila del progetto e della storia e tracciabilità del grano duro prima e dopo la trebbiatura”, afferma Salvatore Pizzo, Manager Italia Food & Beverage di DNV.

IL CONTRATTO DI FILIERA. Questo nuovo protocollo di filiera certificata si fonda su alcuni presupposti imprescindibili, condivisi e accettati da tutti i partner aderenti. “La stipula del contratto di filiera con l’azienda agricola prevede un prezzo minimo garantito e premialità crescenti in base alla qualità raggiunta. A questo schema classico di filiera si abbina una premialità aggiuntiva per l’agricoltore che centra gli obiettivi di sostenibilità e sicurezza alimentare indicati nel disciplinare tecnico”. spiega Elio Lo Conte. Vengono, inoltre, verificati il rispetto dei diritti dei lavoratori, l’utilizzo di seme certificato e la gestione di specifici adempimenti ambientali. “Si assolvono, così - prosegue Ignazio Maffei - quelli che sono i quattro pilastri della sostenibilità. Quello ambientale, economico, sociale e salutistico, favorendo su quest’ultimo piano l’esigenza dei pastifici di adottare parametri sanitari più restrittivi di quelli di Legge e di comunicarli al consumatore tramite claim differenziati fronte pacco”.

FROM FARM TO FORK. In un mercato in cui, stando agli ultimi studi condotti da Capgemini, il 79% dei consumatori intervistati è disponibile a variare le proprie abitudini alimentari in base alla sostenibilità dei prodotti, questa filiera certificata offre una duplice possibilità ai pastifici partner. Rimanere coerenti alla politica europea del “From Farm to Fork” e giocare d’anticipo rispetto alla futura etichettatura armonizzata. Al di là di come sarà strutturata l’etichetta europea, saranno certamente penalizzati quei prodotti ottenuti da filiere non organizzate secondo principi di salubrità e, appunto, di sostenibilità. Quella realizzata da Molino De Sortis è, di fatto, la prima referenza esplicita per pastifici che vogliono portare a scaffale un prodotto autenticamente 100% Italia e ottenuto da una filiera certificata secondo principi di sostenibilità. 

di Redazione 


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