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La 'connessione sentimentale' tra periferie sociali e sviluppo delle città, De Magistris: "Se ce l'ha fatta Napoli può farcela anche Foggia"

Volontà, impegno e partecipazione. Sono i tre capisaldi su cui fondare una speranza di futuro. Parola di Luigi De Magistris, protagonista del secondo Polis Lab sulle Periferie Sociali organizzato da Progetto Concittadino Foggia e Associazione Libertà Civile. Nella cornice di Parcocittà, affollata di cittadini e simbolo di come dalla partecipazione dal basso si possano creare esperienze virtuose di cultura inclusiva, l’ex sindaco di Napoli ha raccontato la sua esperienza alla guida di una città difficile ma che ha saputo guardare avanti partendo dalla democrazia partecipativa che, ha sottolineato De Magistris, “non è solo ascolto ma co-decisione”.

LE PERIFERIE. Le periferie urbane sono spesso il luogo in cui con più evidenza si intrecciano disuguaglianze sociali, economiche e ambientali, ma anche il luogo in cui in si verifica paradossalmente una importante “effervescenza sociale” che produce significativi momenti e processi di innovazione sociale e civica. Un po' come accaduto a Napoli e nelle sue periferie: “Per diventare sindaco di Napoli non poteva che essere una esperienza popolare, quindi non potevo che stare con il popolo – ha spiegato De Magistris -. È una città che non va giudicata ma vissuta. Avevo tutti i giornali e poteri contro ma la forza del popolo è stata più determinante”. Ha raccontato la sua esperienza di riqualificazione del quartiere Scampia, passata da una zona difficile a esempio di processo partecipativo su alcune tematiche come i rifiuti. “Li decidi di puntare sulla differenza porta a porta, con progettualità sociali che hanno coinvolto il quartiere. Scampia oggi è la zona di Napoli che ha maggiori associazioni, diventando il ‘Centro’ dell’area metropolitana. Se ce l’ha fatta Napoli, ce la può fare anche Foggia”.

PARTECIPAZIONE DAL BASSO. Concetti rimarcati anche da Antonio De Sabato, che ha fatto della fruizione dal basso una delle marce su cui puntare per avviare un percorso di rinascita per Foggia: “Anche a Foggia è possibile stare insieme e stare bene. Purtroppo non sempre lo sappiamo fare, quindi per superare questo momento critico dobbiamo capire da dove viene questa incapacità e fare in modo che le buone prassi facciano sistema. Il futuro di Foggia dipende dalle nostre periferie, da soli non c’è storia. Stiamo assistendo al proliferare di listarelle elettorali che vogliono solo fare numero. Noi vogliamo combattere questo sistema e cambiare Foggia. Il prossimo sindaco deve avere un profilo popolare, che sia connesso ai bisogni delle esigenze e i bisogni dei cittadini. Foggia può diventare la capitale italiana del libro, qualcuno ci ha detto che è demagogismo ma quello che sarà dipende dal nostro impegno”.

RISOLLEVARE LA CITTA'. La presenza di Antonio Lo Conte, responsabile dell’Inclusione sociale dell’associazione “Libertà Civile”, è servita per adottare soluzioni per lo sviluppo delle periferie foggiane: “È fondamentale rivederci e pensare che per poterci risollevare c’è bisogno che tutti noi cittadini produciamo relazioni significative – ha detto -. Dobbiamo partire dai luoghi che amiamo, perseguendo obiettivi utili alla città. Le associazioni possono fare molto, creando sinergie e buoni propositi per uno sviluppo integrato delle città”.

GLI EVENTI. Alessio Lusuriello, presidente associazione Libertà Civile, ha messo in luce come sia importante “individuare soluzioni per il bene di Foggia. Attraverso una ‘connessione sentimentale’ vogliamo fare qualcosa per la nostra città. In questo ultimo periodo abbiamo partecipato a diverse iniziative, e attraverso degli eventi speciali abbiamo creato un bel rapporto con Progetto Concittadino”.

di Saracino Nicola


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