Debiti fuori bilancio, caos al Comune. La maggioranza si sfalda, l’opposizione tuona: “Landella non ha più i numeri”
Da una parte la minoranza, che torna a fare davvero opposizione (finora un po’ troppo sopita) e può fare la voce grossa: “Che Landella non avesse più una maggioranza politica era evidente, ma oggi inizia ad incrinarsi anche quella numerica". Dall’altra, la dichiarazione dei capigruppo di maggioranza al Comune di Foggia: “Lo scioglimento della seduta è una precisa scelta politica, legata non a scivoloni o a difficoltà di ordine numerico ma alla volontà di fare chiarezza in una materia complessa e delicata. La retorica delle minoranze è un esercizio strumentale ed infondato sul piano politico”.
LA MOZIONE. In mezzo, la richiesta di una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente del Consiglio comunale, Luigi Miranda, che replica: “L’accusa di aver favorito la maggioranza è assolutamente gravissima ed infondata. Sono stupefatto da dichiarazioni che non rendono giustizia al mio operato e che ledono la mia onorabilità, che tutelerò in tutte le sedi competenti”.
LA RIUNIONE. È stato tutt’altro che sereno il ritorno in aula del Consiglio comunale di Foggia. Tutta ‘colpa’ dell’inversione dell’ordine del giorno - richiesta dal consigliere Iaccarino -, che anticipava la discussione dei debiti fuori bilancio. Una mossa capace di far saltare il banco: dopo un breve vertice di maggioranza, infatti, in aula è meno il numero legale e la seduta è sciolta. Quanto basta per spingere Giuseppe Mainiero, capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale a chiedere che “Landella prenda atto che il suo esperimento politico è fallito, azzeri la sua giunta e dichiari conclusa questa esperienza che non ha nulla di politico. Apra un confronto con le forze politiche per inaugurare un nuovo modello di governance, diversamente può tranquillamente dichiarare conclusa questa esperienza”.
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