Delio Rossi senza peli sulla lingua: "Volevo andare via perchè le regole d'ingaggio erano state disattese"
Senza peli sulla lingua. Come nel suo stile. Analizza pregi e difficoltà del progetto tecnico Delio Rossi al termine della gara contro il Latina.
IL MISTER. Partendo dal campo, il mister è tornato anche sui motivi che lo avevano spinto alle dimissioni qualche giorno fa. “Il mercato si è chiuso il 2 settembre, lavoro da dieci giorni con questi ragazzi che devono essere messi in condizione di dare il meglio – dice in conferenza stampa -. Dal punto di vista dell’abnegazione non posso rimproverare nulla, dobbiamo crescere e sarà un campionato di sofferenza. Ma penso di avere un gruppo che riuscirà a centrare l’obiettivo. Sarà un percorso tortuoso, e i ragazzi hanno bisogno del calore di questa città. Olivieri? Ha fatto bene, avevo problemi sugli esterni anche se non stiamo benissimo da un punto di vista fisico”. Il tecnico spiega poi le sue dimissioni poi ritirate. “Le regole d’ingaggio erano state disattese, lo avevo detto al presidente che non ce la facevo in questa situazione – spiega – mi ha risposto che se fossi andato via non sarebbe venuto nessuno qui. Poi sono stato chiamato in procura a Bari e mi è stato detto che tutto il progetto è sulle mie spalle. Sono rimasto soprattutto per quelli che hanno perso 6-0 a Catania, per i sacrifici che abbiamo fatto. So che mi costerà tanto ma io voglio bene a questi colori e fin quando ce la faccio darò il massino. Mi è stato detto che ci si adopererà per superare le difficoltà ma ad oggi ancora non è stato fatto. Del Foggia parlano tutti ma poi non frega niente a nessuno. Non è logico che lo Zaccheria lo si debba dividere con un’altra squadra, o che si sia andati fuori per allenarsi. Sembra che la squadra sia la mia. Posso incidere solo se riesco ad allenare, e per fare questo ho bisogno di un gruppo di giocatori, di una struttura”. Sulla partita, Rossi elogia lo spirito di abnegazione ma non vede passi indietro rispetto a Giugliano: “La condizione fisica è magari un po' deficitaria, c’abbiamo bisogno di tempo ma questo gruppo crescerà”.
L’ATTACCANTE. Primo gol con la maglia rossonera per D’Amico: “Con quel gol lo stadio sarebbe caduto giù, spero si risolva presto questa situazione. Con sacrificio e umiltà penso che faremo bene”. Il calciatore rossonero è soddisfatto della prestazione: “Non abbiamo perso e questo è importante. Spero che il mio sacrificio aiuti i miei compagni a fare più punti possibili – afferma –. Non volevo lasciare Altamura ma ci sono stati degli accordi non rispettati e sono venuto qui a disposizione del mister, sono un ragazzo umile. La dedica? E’ per la mia famiglia”.
GLI AVVERSARI. Un pari importante per il Latina allo Zaccheria ma Bruno è soddisfatto a metà: “Sarebbe stato un delitto perdere questa partita, potevamo fare qualcosina meglio ma sono soddisfatto – dice in conferenza stampa – siamo una squadra molto giovane, dobbiamo imparare a gestire alcune situazioni senza andare nel panico. In queste categorie non puoi mai abbassare la guardia e dobbiamo ripartire con più veemenza. Lo Zaccheria? Ho giocato tante volte qui, vedere poca gente qui mi fa strano”. A cambiare la gara gli ingressi di Riccardi e Ekuban: “E’ stata una scelta tattica – dice Bruno – sono entrati col piglio giusto”. Poi tocca all’ex Parodi esaminare la gara: “Mi ha fatto un certo effetto giocare qui da avversario, anche senza il tifo – dice – ci sono dinamiche interne che non conosco ma sarebbe bello che i tifosi tornassero. Abbiamo rischiato sui calci piazzati ma non ricordo grosse parate del nostro portiere, abbiamo cercato di dominare con il possesso palla ma il Foggia ha dimostrato di essere una buona squadra. Dobbiamo continuare così e ci toglieremo delle soddisfazioni”.
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