“Abbasso la squola”. Chi l’ha scritta era un ignorante oppure un genio: uno slogan che è diventato quasi un manifesto di intere generazioni, capace di strappare pure un sorriso.
SENZA H E SENZA VERGOGNA. C’è poco da ridere, invece, leggendo la scritta che è comparsa sul muro del Laboratorio di legalità Francesco Marcone: “
A vinto la mafia, pezzo di merda”. Senza l’h, ma stavolta di geniale c’è davvero poco. Senza "h" e senza vergogna. Perché quella scritta è una risposta al messaggio, molto più profondo oltre che corretto grammaticalmente, impresso a chiare lettere sul capannone del bene confiscato alla criminalità: “Qui la mafia ha perso”.
L'ACCA NON E' MUTA. Ha perso, con l’ "h". Perché nella contrapposizione delle due scritte c’è tutto il problema di fondo, il primo alleato della criminalità: l’ignoranza. Una "h" che manca è cultura che non c’è. In tanti stanno giustamente solidarizzando con la cooperativa Pietre di scarto, ma fanno un errore. Nei comunicati e nelle note scrivono contro la scritta “Ha vinto la mafia”. No: quella scritta è senza h e così la dobbiamo riportare. “A vinto la mafia”, con il successivo insulto a corredo, è una firma, un marchio di fabbrica. Eppure sarebbe bastato alzare lo sguardo e leggere in alto: “Qui la mafia ha perso”. Ma avrà pensato che quel messaggio fosse sbagliato. O forse non l'ha neppure capito: per loro la mafia "a vinto sempre". Se fossero andati a scuola, probabilmente, avrebbero scoperto il contrario. Perchè la lotta alla criminalità passa dalla cultura.
L'IMPORTANZA DELLA CULTURA. Ripartiamo dalla scuola, dalla bistrattata scuola. Riprendiamo quella famosa ora di educazione civica, spieghiamo quali sono i comportamenti “sani” e valorizziamo i modelli e i personaggi positivi. Non possiamo permetterci il lusso di una sconfitta. “Cancelleremo la scritta con una manifestazione collettiva” hanno commentato dal laboratorio. Facciamola coinvolgendo tutte le scuole del territorio. Perché quelli che vincono siamo noi. E sappiamo pure scriverlo.