Carcere di Foggia, ennesima denuncia: "Non funzionano le docce, personale in giro per la struttura in accappatoio"
Proteste del sindacato Co.s.p.
Docce non funzionanti e personale costretto a utilizzare i servizi della palestra al piano terra. Nuova denuncia sui disservizi nella casa circondariale di Foggia, lamentati da sindacato Co.s.p.
IL FORTE DISAGIO. “Se il disservizio poteva essere tollerato in un arco di tempo necessario al ripristino, la persistente assenza di provvedimenti viene denunciata dal Co.s.p. che registra il “forte disagio del personale, sia maschile che femminile, costretto a percorrere i diversi piani del penitenziario in accappatoio”.
GLI IMPIANTI. “Il personale – evidenziano dal sindacato - è stanco di ricevere da anni continue rassicurazioni sul funzionamento degli impianti, ma ciò non è accaduto”. Il sindacato autonomo in una nota inviata al Provveditorato regionale chiede che nel carcere di Foggia si autorizzi l’anticipo dell’orario di apertura della mensa di servizio dalle 11,30 alle 11,15. “In questo modo - spiega il segretario nazionale Mastrulli - si darebbe la possibilità al personale di accedere con un margine di tempo superiore a quello attuale al fine di poter effettuare il cambio turno con i colleghi”.
I NUMERI. E nel rimarcare le criticità irrisolte dell’istituto di pena foggiano a causa della carenza strutturale di fondi, Mastrulli ricorda le condizioni critiche del penitenziario nel quale si trovano 630 reclusi a fronte di una capienza tollerabile di 310 posti letto, con un personale di appena 261 unità”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.