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Derubato all'arrivo a Foggia, gara di solidarietà per uno studente congolese 

Una storia nata male ma che, in corso d'opera, sta mostrando tutto il volto bello di questa città. E che rappresenta anche un'istantanea perfetta di Foggia, stretta tra attività delinquenziali (di pochi) che colpiscono povere vittime, riuscendo però ad attivare la solidarietà (di tanti).  E' quello che sta accadendo per Rodd, studente congolese da pochi giorni in città e vittima, suo malgrado, di un approccio traumatico con il capoluogo dauno. 

LA VICENDA. Pochi giorni fa, il suo arrivo a Foggia, legato all'iscrizione alla facoltà di Lingue e culture moderne dell'Unifg. Pochi soldi contanti, con la garanzia di sbloccare, appena risolte le incombenze burocratiche, l'assegno previsto come contributo per la sua esperienza studio. Poca dimestichezza con la lingua e altrettanta difficoltà a prenotare in anticipo lo trascinano a Foggia senza alcuna prenotazione di un alloggio: approdato in stazione, si avvia così la ricerca disperata di un posto letto solo per qualche ora. Diverse strutture lo rimpallano e così, quasi rassegnato, cede all'incontro casuale con una persona, in pieno viale XXIV Maggio: viene adescato e convinto con un'offerta irrinunciabile a fermarsi all'interno di una struttura a prezzo conveniente. Poche ore dopo, però, l'amara sorpresa. Valigie aperte, oggetti rubati e il diktat, dietro la minaccia di aggressione: garantire il pagamento di altri soldi o andare via.  

LA VICINANZA. Superato con difficoltà il trauma, il giovane congolese si mette poi alla ricerca dell'Università, che in questi giorni di ferie natalizie lavora ovviamente a ranghi ridotti. Qui, però, scatta la gara di solidarietà: la voce sulla sua vicenda si diffonde rapidamente nell'ambiente accademico e nei circuiti delle associazioni ed enti sociali della città. E così la residenza universitaria 'Marcone', anche se in questi giorni sostanzialmente deserta per l'assenza di studenti, apre comunque le porte al ragazzo e alcuni docenti si mettono a disposizione per accompagnarlo in giro per la città, sia per le proprie necessità che per fargli vivere un po' di spirito natalizio. Con la mensa universitaria chiusa, però, c'è il problema legato ai pasti: anche in questo caso la soluzione è solidale, con un ristoratore che si mette a disposizione e gli assicura il pasto caldo fino alla fine delle festività natalizie. E ancora: uno studente tunisino - insieme ad altri amici - sta ricoprendo il ruolo di traduttore e mediatore culturale, mentre alcuni volontari dei Fratelli della Stazione, assieme ad altre associazioni presenti sul territorio, stanno assicurando assistenza e intendono supportare il giovane in questo primo momento di difficoltà.
Perchè se l'approccio con la città è stato così difficile, Rodd sta già conoscendo il volto più sano e bello della nostra città. Non solo a Natale. 

di Redazione 


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