Devastazioni e saccheggi dopo la maxi-evasione dal carcere, altri 5 arresti da parte dei Carabinieri
Il 30 marzo 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno eseguito altre cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dalla Sezione del Riesame misure cautelari del Tribunale Penale di Bari a carico di altrettante persone, tutte quante già detenute in vari carceri del territorio nazionale per motivazioni diverse.
LA MAXI RIVOLTA. Si tratta di altri provvedimenti cautelari personali divenuti esecutivi dopo il motivato appello della Procura della
Repubblica di Foggia al rigetto della richiesta di misura cautelare da parte del GIP del Tribunale
dauno dopo la richiesta di cattura avanzata dalla Magistratura requirente nei confronti delle decine di
detenuti che, il 9 marzo 2020, in occasione della maxi rivolta e successiva evasione in massa dal
carcere di Foggia da parte di numerosi detenuti, sarebbero stati protagonisti di vere e proprie azioni
di devastazione e saccheggio all’interno della Casa Circondariale della città. Come si ricorderà, in
quella circostanza, vennero appiccati incendi all’interno della struttura carceraria, ci furono atti di
violenza contro appartenenti della Polizia Penitenziaria, gravi danneggiamenti e comunque, come
contestato nelle ordinanze in riferimento, un vero e proprio turbamento dell’ordine pubblico.
I REATI. Quattro
persone erano state già arrestate la settimana scorsa con le stesse modalità di oggi. Altri detenuti
ancora, invece, sono stati già condannati – a seguito di giudizio abbreviato – davanti al GUP del
Tribunale di Foggia, sempre per i medesimi fatti. Il reato di devastazione e saccheggio di cui
all’articolo 419 del codice penale, in questa fase del giudizio e non ancora quindi divenuto definitivo,
costituisce una grave violazione di Legge prevista dal nostro ordinamento, poche volte oggetto di
imputazione a livello nazionale data la particolare configurazione di tale ipotesi delittuosa.
GLI ALTRI ARRESTI. Questi
ennesimi arresti ad opera del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia, su
coordinamento della Procura della Repubblica di Foggia, si aggiungono quindi ai numerosi precedenti
arresti, sia in flagranza che su provvedimento cautelare o definitivo, riguardanti sempre la questione
dell’eccezionale evasione dal carcere di Foggia di circa 3 anni fa, concernenti, oltre alle evasioni in
quanto tali, anche le rapine e le violenze commesse all’esterno dell’Istituto di Pena ai danni di cittadini
e attività commerciali. Quest’ultimi fatti, in particolare, sono stati già definiti con ordini di
carcerazione emessi, lo scorso mese di Dicembre 2022, dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura
Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bari, ed eseguiti sempre dai militari del
Nucleo Investigativo Carabinieri di Foggia.
I VIDEO. In particolare, ancora una volta, sono stati determinanti ai fini dell’emissione dei provvedimenti
restrittivi in questione, l’acquisizione e l’elaborazione delle immagini dei diversi sistemi di video
sorveglianza individuati nell’immediatezza dagli investigatori dell’Arma dei Carabinieri, nonché le
numerose annotazioni di servizio redatte in quella drammatica circostanza anche da parte dello stesso
personale della Polizia Penitenziaria di Foggia.
LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA. In ultima analisi va precisato che la posizione delle persone arrestate è al momento al vaglio
dell’Autorità Giudiziaria e che le stesse non possono essere considerate colpevoli sino alla eventuale
pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.