Punto di riferimento del mercato rossonero, secondo molti – anche se è ancora presto per dirlo – artefice di un oculato e ben dosato mix tra giocatori esperti e di categoria superiore (vedi Agnelli, Giglio e Agostinone), Beppe Di Bari ha risposto ad alcune domande sul calciomercato: dalle regole della categoria, ai movimenti del team di Padalino. 
(foto tratta dalla pagina facebook ACD Foggia Calcio, intervista realizzata prima dell'annuncio ufficiale della chiusura dello Zaccheria) 
I tifosi del Foggia sono alla scoperta di mondo totalmente nuovo, anche  per quanto riguarda il calciomercato. Quali sono le date e le scadenze?
“Fino  al 17 settembre i movimenti in entrata e in uscita tra i dilettanti  sono sempre aperti e senza restrizioni e infatti stiamo ancora  pienamente a lavoro in questo senso. Stessa cosa riguarda gli svincolati  dilettanti. Quanto a quei giocatori che invece si svincolano dai  professionisti con la risoluzione, è necessario che passi un mese  dall’ultima partita giocata. Il termine ultimo è il 30 novembre, a un  mese dalla pausa prima della ripresa di gennaio”.
 E il Foggia? Mercato aperto?
 “Sì,  per noi è ancora aperto,  necessariamente. Dal punto di vista numerico  infatti, ci servono alcuni  under. E di sicuro arriveranno in questi  giorni. Naturalmente, in  questo momento, non è facile trovarne di  interessanti, ma ci  proveremo”.
 E in uscita?
“Dopo Pizzolato,  che è andato a San  Severo, non credo  che lasceremo andare altri  giocatori, almeno non è  nelle intenzioni  della società. Poi se qualcuno  dovesse chiederci di  andare via,  vedremo cosa fare”
La “foggianità”  sembra essere uno dei  tratti  distintivi di questa  squadra, sulla quale  avete molto  insistito, un  elemento che piace  anche ai tifosi. Come mai  questa  scelta?
“Quella  della  territorialità, diciamo così, è una cosa  che  mi ha sempre   affascinato, non solo a Foggia. Anche quando lavoravo a   Manfredonia,   ho cercato sempre di pescare nei dintorni. Ovviamente, non   deve   essere, e non è, l’unica linea perseguibile. Ma puntare sui   giocatori   locali, che sentono di più la maglia, ti dà dei vantaggi   importanti,   oltre al fatto che ti fa risparmiare, cosa da non trascurare     affatto”.