Possibile l'assunzione dei dipendenti ex-Amica con carichi pendenti che potranno dimostrare l'avvenuta riabilitazione, porte chiuse invece per i 12 dipendenti che hanno denunciato il presidente Amiu, Gianfranco Grandaliano, per truffa, estorsione e interruzione di pubblico servizio.
INCONTRO AL COMUNE. L'esito dell'incontro, tenutosi ieri mattina in Comune, tra i sindacati ed i vertici Amiu è per certi versi sorprendente. Il sindaco Mongelli aveva convocato, su loro richiesta, i rappresentanti sindacati firmatari dell'accordo dello scorso 27 dicembre, per chiarire i criteri di esclusione di trenta lavoratori delle municipalizzate foggiane fallite.
COLLOQUIO A DUE. Nel corso dell'incontro il presidente dell'Amiu, Grandaliano, per questioni di rispetto della privacy, ha chiesto di incontrare singolarmente i lavoratori la cui fedina penale risulta sporca, spiegando a ciascuno di loro l'impedimento all'assunzione ed eventualmente quali passi compiere per poter essere inseriti nell'organico dell'azienda barese. In sintesi una possibilità esiste: ottenere ufficialmente la riabilitazione da parte del Tribunale di sorveglianza. Si tratta di una procedura espressamente prevista dal codice penale che può essere ottenuta in genere quando sono decorsi almeno 3 anni dall'estinzione della pena durante i quali il condannato dimostri di aver osservato una buona condotta. Risulterà decisivo, dunque, anche il periodo di tempo trascorso alle dipendenze dell'Amica.
NO A CHI HA DENUNCIATO. Porte chiuse, invece, per i dodici dipendenti che hanno denunciato, tra gli altri, Grandaliano, definendo truffaldino ed estorsivo l'accordo sindacale. Tre di essi, peraltro, hanno chiesto di rinunciare alla querela. Tuttavia la richiesta non è accoglibile poichè la gravità dei reati contestati prevede che essi siano perseguibili d'ufficio. La posizione più difficile, dunque, paradossalmente ricade sui dipendenti in causa con l'Amiu con i quali, ha precisato Grandaliano, "è venuto meno il rapporto di fiducia".
LA CAUSA IN CORSO. Oltre alla denuncia per querela, va ricordato che sull'intera procedura pende
il ricorso al Tar depositato lo scorso 23 gennaio e una procedura per condotta antisindacale dell'Amiu presentata dalla Fiadel. Quest'ultima sarà discussa molto probabilmente il 31 gennaio, giorno precedente alla data prevista di insediamento dell'azienda barese. Grandaliano, sotto questo punto di vista, ostenta sicurezza e considera in particolare temerario il ricorso amministrativo presentato: "Non ho mai visto un ricorso al Tar contro un accordo sindacale. Credo che ci sia soprattutto una carenza di legittimazione alla presentazione dell'esposto, senza considerare il fatto che per alcuni atti (
la delibera della Regione Puglia dello scorso 23 ottobre 2012 ndr) è già scaduto il termine di sessanta giorni previsto per l'impugnazione".
ULTERIORI COSTI PER IL COMUNE. Nel frattempo la mancata stipula del contratto di servizio definitivo tra Comune di Foggia ed Amiu rende ancora indecifrabili i termini dell'accordo stipulato.
Come anticipato da Foggia Città Aperta, il Comune di Foggia ha deliberato l’acquisto di tutti i beni mobili registrati e di tutti gli altri beni mobili dalla società Amica. In pratica sarà il Comune ad acquisire la proprietà dei vari automezzi sino ad oggi di proprietà dell’azienda municipalizzata foggiana fallita. Il costo complessivo dell’operazione è di 260mila euro più ulteriori 10mila per l’acquisto di 110 poltroncine, un tavolo da convegno e due videoproiettori della sede di Via Miranda. Il Giudice delegato al fallimento di Amica ha autorizzato l'acquisto dei beni esclusivamente in blocco, per cui il Comune sarà costretto ad accollarsi anche alcuni beni da rottamare. In cambio lo stesso Grandaliano ha ribadito che "l'Amiu fornirà servizi in più", anche se di fronte alla richiesta di precisazione ha affermato che "sono complicati da spiegare". Circostanza condivisibile che però rende ulteriormente necessaria ed urgente la definitiva stesura nero su bianco dei termini del contratto di servizio e pubblicare, come dovuto, la bozza approvata dal dirigente del servizio ambiente