Discovering Puglia 2015, Auser e Legambiente al Bosco dell'Incoronata
Il loro racconto della giornata
Nel progetto “DISCOVERING PUGLIA 2015”: Puglia-Natura-Bellezze da scoprire e valorizzare, il Circolo AUSER Volontariato Foggia ha individuato l’occasione per un primo approccio, per propri soci, volontari ed invitati, al tema “Salute e benessere” relativamente all’aspetto del mangiare sano e genuino tra tradizione ed utilizzo delle erbe spontanee.
Location prescelta il Parco Regionale Bosco Incoronata, dove domenica 7 giugno, AUSER Foggia e Legambiente Circolo Gaia, con il patrocinio del Comune di Foggia, hanno dato vita ad una “Giornata Natura”. Ecco il loro racconto della giornata.
LA GIORNATA. Le attività sono iniziate al mattino col montaggio del gazebo e la pulizia area pic-nic. A seguire una visita guidata nel bosco, uno dei rari boschi planiziari (di pianura) del nostro Paese, circa 1000 ettari a 12 km da Foggia.
Un’occasione per guardare nel cuore del bosco da poco sottoposto ad un grande intervento di manutenzione per riportarlo, nel tempo, al suo stato originale: flora e fauna tipiche dell’antico sito.
LE PIANTE. Presenti nel sottobosco tante piante officinali da cui un tempo si ricavavano rimedi per ogni male, dalla “maruggia” (per la malaria), al biancospino, l’aglio selvatico e il pungitopo una volta utilizzato dai pastori-casari per avvolgere le “pezze” di formaggio per difenderle dall’attacco dei topi.
L’acqua ancora presente nel tratto del Cervaro che attraversa il bosco da maggiore vitalità e bellezza all’ambiente, da alcuni segni si capisce che nell’acqua c’è vita.
Abbiamo una preziosità poco capita e scarsamente fruita, mentre sono le circostanti aree pic-nic quasi prese d’assalto, e quasi sempre poco rispettate.
E’ proprio in questa parte che puoi trovare, precisando che siamo a giugno inoltrato, cicoria, rucola, piante di capperi, malva e liquirizia di cui una volta si faceva industria, l’asparagina pungente indica la presenza di asparagi ormai spigati.
L’elegante, solitario e smilzo asfodele è quasi secco, e ci riporta indietro nel tempo, quando se ne facevano fascine, “i fùffele”, per alimentare il fuoco, fuoco veloce, fiamma grossa per portare a bollore la pentola dei maccheroni.
Poi cambia stagione, e anche questa parte del bosco cambia offerta: natiche e cascigni (termini dialettali), finocchietti e bietola selvatici, funghi di ferula (frèvele).
E la ferula stessa, cugina della canna, sorella povera del bambù, alta, leggera, elegante, molto diffusa in tutto il nostro territorio, un materiale abbondante e a costo zero, su cui l’AUSER, memoria e tradizioni, si sta sprecando da qualche anno per esaltarne qualità e possibilità di impegno in campo artigianale.
LA CONVIVIALITA'. A conclusione della giornata, merenda della tradizione. Le socie-volontarie dell’AUSER hanno preparato frittate alle erbe spontanee e frittate di spaghetti con la buona “pasta dell’Auser”, quella prodotta in Sicilia nei campi sottratti alla mafia. Tutto molto buono e in ambiente, apprezzato anche da alcuni venditori ambulanti di passaggio, ivoriani e senegalesi, ch invitati, hanno accettato di sedersi e condividere con noi.
Un po’ di animazione e tutti a casa. Bisognerà tornare nel bosco, c’è tanto ancora da scoprire e da godere; c’è da apprezzarlo nei suoi “cambi di stagione”.
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