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Don Antonio Silvestri, il prete degli ultimi che doveva diventare "Santo subito"

Parte oggi il triduo in ricordo del sacerdote foggiano

Se don Antonio Silvestri fosse vivo nei nostri giorni, una buona fetta di politici locali non avrebbe vita facile. A partire da chi siede sugli scranni più alti dell’assise comunale o ricopre ruoli istituzionali di primissimo piano. Perché molto probabilmente se lo ritroverebbe ogni giorno mentre sfoga tutta la sua voglia di carità, di cura, di attenzione verso gli altri affinché vengano adottati provvedimenti importanti nell’assistenza dei poveri. Perché don Antonio Silvestri è stato il prete degli ultimi, il sacerdote che nei primi dell’800 si attivò in favore degli emarginati, dei poveri e delle donne in difficoltà della città di Foggia. Un sacerdote di frontiera, a stretto a contatto con le classi più misere e derelitte della comunità, per cui le quali si è speso molto. E per le quali è vissuto e morto in odore di santità.

IL PROCESSO DI CANONIZZAZIONE Per questo, diventa assolutamente importante il triduo di preghiera e di riflessione che da oggi fino al 17 gennaio proverà a ricordare il sacerdote vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, promotore e protagonista di innumerevoli opere di carità e di solidarietà a favore dei foggiani. Il Sesto Memoriale è organizzato dal Comitato per la Beatificazione del Servo di don Antonio Silvestri e dalla Confraternita Sant’Eligio con duplici finalità. Da un lato, quella di far conoscere la figura di don Antonio Silvestri, anche al fine di promuovere il processo di canonizzazione che nel corso degli anni, per via della morte dei vari postulanti è sempre stato interrotto. Ma anche perché quella di don Antonio è una causa difficile da portare avanti perché negli anni si sono susseguite l’Unità d’Italia, la prima e la seconda guerra mondiale. Inoltre, per i tecnici della Curia romana è una causa difficile perché don Antonio Silvestri ha scritto poco, non si trova il corpo e manca un archivio storico.

DA CARCERE A DORMITORIO L’altro motivo importante per ricordare e riaffermare la sua figura, sta nel fatto che venerdì 17 gennaio, in occasione della sua nascita avvenuta il 17 gennaio 1773, presso la chiesa di Sant’Eligio si proverà a fare chiarezza sul destino dell’ex-carcere di Sant’Eligio, che nel 1827 fu eretto grazie alla volontà di don Antonio Silvestri per ospitare il Conservatorio del Buonconsiglio. Un immobile che a distanza di anni doveva proseguire il suo percorso di accoglienza e di carità, visto che era stato destinato a diventare Centro di Accoglienza per senza fissa dimora. L'IPAB dell'Addolorata, proprietaria dell'immobile, ed il Comune di Foggia, attraverso un lavoro sinergico, avevano attinto ai finanziamenti promossi dalla Regione Puglia nell'ambito di interventi sulle infrastrutture sociali. Un milione di euro per ristrutturare e riqualificare l'edificio nel cuore di Borgo Croci e dare così accoglienza a 24 senzatetto, italiani e migranti: 12 posti letto per gli uomini e 12 per le donne. Ma a rallentare i lavori di ristrutturazione, però, furono le "difficoltà tecniche emerse una volta avviato il cantiere all’interno di una struttura storica e fatiscente a causa dell’abbandono” spiegò lo scorso mese di febbraio il Commissario dell’IPAB Addolorata, Alfonso De Pellegrino, motivando il ritardo del progetto.

IL TRIDUO DI PREGHIERE Le celebrazioni e commemorazioni per don Antonio Silvestri, dunque, si svolgeranno a Foggia presso la chiesa di Sant’Eligio a partire da oggi pomeriggio con una giornata dedicata a Borgo Croci. Si comincia alle ore 18.30 con la Celebrazione Eucaristica officiata da padre Fortunato Grottola, parroco di Sant’Anna e rettore della Confraternita sant’Eligio. La serata di giovedì 16 gennaio sarà invece dedicata alle associazioni contro la mafia. La celebrazione eucaristica verrà officiata, alle ore 17.30, dal parroco di San Domenico di Cerignola, don Pasquale Cotugno, referente dell’associazione ‘Libera contro le mafie’ per la cittadina del Basso Tavoliere. La serata di venerdì 17 gennaio, infine, prevede il programma più intensa. È prevista, fra gli altri, la partecipazione di diverse associazioni impregnate nel campo della solidarietà per testimoniare “tutti assieme la speranza e l’impegno affinché il Conservatorio del Buonconsiglio, fondato da padre Silvestri, torni presto ad essere luogo di accoglienza e di carità.

di Redazione 


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