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Don Uva: stavolta la Fials fa saltare l'accordo

Domani il 4° incontro a Roma per decidere della sorte di 142 lavoratori

Pare un'odissea infinita la trattativa per determinare la sorte dei 142 lavoratori in esubero dell'ospedale Don Uva di Foggia. 
L'accordo tra vertici aziendali e sindacati, che ormai sembrava certo potesse raggiungersi al tavolo di ieri, tenutosi fino a notte fonda a Roma, presso il Ministero del Lavoro, è saltato invece per  la terza volta nel giro di venti giorni: questa volta è stato un vero e proprio coup de théâtre del sindacato Fials a decretare l'ennesimo nulla di fatto che si è tradotto nel rinvio della riunione decisiva a domani alle 12, sempre nella sede centrale del Ministero del Lavoro.
Nonostante avesse steso la bozza d'accordo definitiva insieme alle altre sigle sindacali del Don Uva, ieri sera, sul finale della trattativa, i rappresentanti sindacali della Fials hanno fatto un passo indietro rispetto alla firma conclusiva con la motivazione che nell'accordo previsto non ci sarebbero ancora sufficienti garanzie per i lavoratori della struttura ospedaliera. E' quanto ha spiegato Massimiliano Di Fonso (sindacalista dell'Usspi in prima linea nella trattativa), intercettato poco fa al telefono. 
Di Fonso, comunque, come nelle precedenti occasioni, anche questa volta si è detto fiducioso: "Domani l'accordo si concluderà con la firma di tutte le parti al documento già presentato ieri, perché intorno al tavolo sarà seduto anche il segretario nazionale della Fials, Giuseppe Carbone, la cui presenza ci fa pensare che la Fials voglia correggere il tiro della posizione avuta in quest'ultimissimo incontro". 
L'ultima bozza d'accordo presentata ieri e che forse verrà finalmente approvata domani prevede che, dei 142 esuberi inizialmente previsti al Don Uva di Foggia, 72 unità (e cioè i lavoratori che possono andare in pensione entro 5 anni e 6 mesi) andranno in mobilità con un assegno di accompagnamento di 1100 euro (900 euro a carico dell'Inps e 200 euro a carico dell'Ente ecclesiastico che gestisce l'ospedale) mentre le altre 70 unità manterranno il posto di lavoro grazie ad un contratto di solidarietà a carico di tutti gli altri lavoratori della struttura che contribuirebbero allo stipendio dei colleghi con una detrazione di circa 100 euro dal proprio, e cioè mediamente l'11 percento della somma totale del loro salario.
Pare un'odissea infinita la trattativa per determinare la sorte dei 142 lavoratori in esubero dell'ospedale Don Uva di Foggia. 
L'accordo tra vertici aziendali e sindacati, che ormai sembrava certo potesse raggiungersi al tavolo di ieri, tenutosi fino a notte fonda a Roma, presso il Ministero del Lavoro, è saltato invece per la terza volta nel giro di venti giorni.
IL PASSO INDIETRO DELLA FIALS E IL RINVIO DELL'ACCORDO A DOMANI. Questa volta è stato un vero e proprio "coup de théâtre" del sindacato Fials a decretare l'ennesimo nulla di fatto che si è tradotto nel rinvio della riunione decisiva a domani alle 12, sempre nella sede centrale del Ministero del Lavoro.
Nonostante che avessero steso la bozza d'accordo definitiva insieme alle altre sigle sindacali del Don Uva, ieri sera, sul finale della trattativa, i rappresentanti della Fials hanno fatto un passo indietro rispetto alla firma conclusiva con la motivazione che nell'accordo previsto non ci sarebbero ancora sufficienti garanzie per i lavoratori della struttura ospedaliera.
DI FONSO: "VICINI ALLA SOLUZIONE DECISIVA". E' quanto ha spiegato Massimiliano Di Fonso (sindacalista dell'Usspi in prima linea nella trattativa), intercettato poco fa al telefono. Di Fonso, comunque, come nelle precedenti occasioni, anche questa volta si è detto fiducioso: "Domani l'accordo si concluderà con la firma di tutte le parti in calce al documento già presentato ieri. Intorno al tavolo sarà seduto anche il segretario nazionale della Fials, Giuseppe Carbone, la cui presenza ci fa pensare che la sigla sindacale in questione voglia correggere il tiro della posizione avuta in quest'ultimissimo incontro".
I TERMINI DELL'ACCORDO. L'ultima bozza d'accordo presentata ieri e che forse verrà finalmente approvata domani prevede che, dei 142 esuberi inizialmente previsti al Don Uva di Foggia, 72 unità (e cioè i lavoratori che possono andare in pensione entro 5 anni e 6 mesi) andranno in mobilità con un assegno di accompagnamento di 1100 euro (900 euro a carico dell'Inps e 200 euro a carico dell'ente ecclesiastico che gestisce l'ospedale) mentre le altre 70 unità manterranno il posto di lavoro grazie ad un contratto di solidarietà a carico di tutti gli altri lavoratori della struttura che contribuirebbero allo stipendio dei colleghi con una detrazione di circa 100 euro dal proprio, e cioè mediamente l'11 percento della somma totale del salario mensile.

di Redazione 


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