Il pane invenduto donato agli indigenti di Foggia: fornai e clienti, si muove "l'esercito di amore per il prossimo"
L'iniziativa promossa dalla delegazione di Bethel Italia
Contro il Coronavirus si muove un “esercito di amore per il prossimo”. È la definizione adoperata dal presidente della delegazione foggiana di Bethel Italia, tra le onlus che proseguono l’opera solidale verso le famiglie indigenti. Nello specifico – spiega Giovanbattista Bondesan, presidente dell’associazione – stiamo operando a favore di centinaia di famiglie che vivono a Borgo Mezzanone, Borgo Croci, Parco degli Ulivi e nel campo Rom a via San Severo, oltre alle tante famiglie che da undici anni seguiamo quotidianamente”.
I PANIFICI. Nulla però sarebbe possibile senza il connubio con il cuore di tanti imprenditori foggiani. “E’ fondamentale l’apporto dei vari panifici, da Stefano Russo ai fratelli Barile del Terzo millennio, da Michele Frasca a Roberto del panificio La genuina e il panificio San Michele, che ogni giorno ci donano l’invenduto, come pane, panini, pizza e rustici”. Inoltre sono molti i clienti che recandosi in questi panifici comprano e donano in modalità ‘pane sospeso’.
LA RACCOLTA ALIMENTARE. “Un grazie infinito alla popolazione di Foggia che ha gran cuore. E altro fondamentale pezzo di questo puzzle solidale – evidenzia Bondesan - è composto dalle catene alimentari come Eurospin di Manfredonia e altri venti della Regione Puglia, dal Dok di via Monsignor Farina, di piazzale Puglia e via Nedo Nadi a Foggia al Pam di via Telesforo e Despar di via Homks, che permettono di le raccolte alimentari permanenti”.
LE DONAZIONI. In sostanza, conclude Bondesan, “un esercito d’amore per il prossimo che si muove compatto e unito per fronteggiare questa immane sofferenza. Se volete potete aiutarci anche voi, andando in queste realtà acquistando e donando, così che tutti facciano la loro parte”.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.