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Rubò quando c’erano ancora le lire: condannato, rintracciato e arrestato 15 anni dopo le rapine

I Carabinieri della Stazione di Cerignola hanno tratto in arresto Nunzio D’Agnelli, classe 1971, in esecuzione di ordine di carcerazione emesso a seguito di una condanna per due distinti episodi di rapina in concorso con un complice rimasto sconosciuto, entrambi ai danni di istituti di credito e avvenuti nel marzo del 2000 a Pernumia (Padova) e Santa Maria Maddalena (Rovigo).


LE RAPINE. Erano le 15.30 dell'1 marzo 2000 – hanno ricostruito i carabinieri - quando due giovani dall'accento meridionale, con calza da donna calata sul volto, fecero irruzione in una banca di Pernumia, sorprendendo il direttore e un impiegato. In mano uno di loro teneva stretto un taglierino e così, minacciando i due dipendenti, la coppia di banditi si fece consegnare il bottino - circa 7 milioni di vecchie lire, compresi 1800 dollari -, prima di fuggire a bordo di una Fiat Uno rubata poco prima in paese. L'indomani altro colpo in banca e stessa tecnica a Santa Maria Maddalena, in provincia di Rovigo, dove i due rapinatori riuscirono a depredare ben 128 milioni di vecchie lire.


L’ARRESTO. Le indagini dei Carabinieri riuscirono ad identificare D’Agnelli grazie a un’attenta visione delle immagini dei sistemi di sorveglianza, che in qualche piccolo frangente lo avevano ripreso ancora con il volto non travisato e preziose testimonianze di alcuni dipendenti delle banche. L’arrestato è stato associato al carcere di Foggia.

di Redazione 


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