Droga, sgominata banda italo-albanese: sulle coste foggiane era in arrivo il carico da
una tonnellata
Tredici arresti nella mattinata
Nella prima mattinata odierna, nell’ambito di un’attività coordinata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari e dalla Procura della Repubblica di Foggia, agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Foggia e del Commissariato di P.S. di Manfredonia hanno eseguito una misura cautelare, per il reato di associazione a delinquere a carattere transnazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, nei confronti di 13 persone dimoranti nei comuni di Manfredonia, Cerignola, Monte Sant’Angelo, San Severo e Barletta.
LA TECNICA. L’attività di indagine ha consentito di ricostruire la tecnica operativa del sodalizio criminale: dopo la contrattazione dell’acquisto della sostanza stupefacente, attraverso propri incaricati accompagnati da emissari dei fornitori albanesi - emissari che raggiungevano all’uopo l’Italia – gli odierni indagati organizzavano il materiale approvvigionamento lungo le coste di quella nazione, l’introduzione nel territorio nazionale a mezzo imbarcazione da diporto precedentemente reperita; quindi provvedevano alle operazioni di scarico una volta certi dell’approdo dell’imbarcazione in luoghi sicuri; quindi il trasporto e l’occultamento dello stupefacente in altrettanti luoghi sicuri per lo stoccaggio e per la successiva immissione nell’illecito “mercato” attraverso la cessione a loro acquirenti.
IL SEQUESTRO. Nel corso della complessa attività investigativa, iniziata nei primi mesi del 2014, si è proceduto al sequestro, nelle acque territoriali a bordo di un natante, di oltre una tonnellata. di marijuana, con conseguente arresto dei due conducenti dell’imbarcazione proveniente dalla coste albanesi, Cito Del Bravo, classe ‘69 e Ismail Shequ (’90). La sostanza stupefacente L’organizzazione avrebbe voluto far sbarcare la sostanza stupefacente in una insenatura di Vieste.
CANALI DI COLLEGAMENTO. Ulteriore riscontro, nel luglio del 2014, è stato effettuato a carico di Antonio Frattaruolo, arrestato per detenzione di oltre 10 kg di marijuana e di due fucili e relativo munizionamento di provenienza delittuosa. Elementi apicali dell’organizzazione criminale – spiegano gli inquirenti - sono stati Libero Frattaruolo e Gaetano De Vivo che hanno avuto come riferimenti, al fine di procacciare l’ingente stupefacente dall’Albania, Fabio e Roland Lame, rispettivamente padre e figlio che, durante le indagini, hanno dimostrato di avere importanti canali di collegamento con vari trafficanti albanesi. L’organizzazione ha avviato un ottimo canale di spaccio con persone di indubbio rilievo della criminalità organizzata sanseverese, ovvero Daniele De Cotiis e Severino Testa. Molti dei destinatari delle misure cautelari hanno precedenti specifici e Libero Frattaruolo ha un precedente per associazione mafiosa.
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