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E' fallita la Gema: ora è ufficiale

Il tribunale di Foggia ha dichiarato ufficialmente, questo pomeriggio, il fallimento della Gema spa. Si apre dunque un nuovo capitolo nella vicenda della ex società concessionaria dei tributi del capoluogo dauno e di diversi comuni della provincia, i cui rappresentanti legali, Lanfranco Tavasci e Giuseppe Corriero, sono accusati di aver sottratto dalle casse della società oltre 20 milioni di euro che avrebbero dovuto versare agli enti locali.
NO AL CONCORDATO PREVENTIVO. La sentenza arriva dopo che pochi giorni fa il liquidatore della società foggiana, Giulio Tamma, aveva rinunciato all'istanza di ammissione al concordato preventivo, presentata lo scorso novembre, dopo aver verificato l'impossibilità di predisporre un piano di restituzione fattibile. Cinque mesi per una conclusione tutt'altro che sorprendente: le casse sono effettivamente "vuote". Nella sua relazione il liquidatore conferma l'impossibilità oggettiva a continuare l'attività, anche per i recenti sequestri operati nell'ambito delle indagini penali a carico dei soci e amministratori.
IL CASO GIUDIZIARIO. Lo scorso marzo, a conclusione delle indagini della Guardia di Finanza che vede sette persone coinvolte, il tribunale di Foggia aveva disposto il sequestro preventivo di disponibilità bancarie, quote societarie, immobili e beni mobili registrati per un valore fino alla concorrenza dell’importo di 17,5 milioni di euro, nei confronti sia delle persone indagate che della stessa società responsabile. Tra i presunti responsabili, come detto, Lanfranco Tavasci, che è stato scarcerato a gennaio, dopo sei mesi di arresti domiciliari, per decorrenza dei termini di custodia cautelare.
REATI FALLIMENTARI. L'istanza di fallimento apre il campo a nuovi possibili accuse nei confronti degli indagati. Dalla relazione del curatore fallimentare, Christian Favino, potranno infatti eventualmente essere verificate le ipotesi che comportano il reato di bancarotta semplice e/o bancarotta fraudolenta.

di Redazione 


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