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E se progettassimo insieme il nuovo Parco san Felice?

Ecco le proposte concrete sull’area verde della città

Cittadinanza attiva. Cittadinanza che si muove verso una progettazione partecipata. Cittadinanza che si assume la responsabilità di gestire il bene pubblico. Comunque la si voglia chiamare, quella che occorre cambiare per risalire la china del degrado di una delle più grandi aree verdi della città, è la mentalità. Ed è stato questo l’obiettivo del workshop di progettazione partecipata dal titolo “Progettiamo il parco insieme”. 
DOPO ''UN EURO PER IL PARCO'', In lizza le associazioni Capitanata futura e Foggia@partecipa, che, attraverso la voce di Andrea Mori, socio fondatore della Cooperativa Progetto Città, hanno espresso la volontà di prendersi a cuore, “interessarsi”, il rinomato “I care” di Don Milani, al destino di parco san Felice. Reduci dall’esperienza “un euro per Parco San Felice”, raccolta fondi a cura di un comitato civico per installare un’area di gioco al centro del parco e bonificarne il terreno, le associazioni foggiane si rimettono in moto per scoraggiare l’indifferenza e la mancanza di partecipazione alla conservazione del polmone verde della città. 
I GIOCHI DI RUOLO. Il workshop, aperto alla cittadinanza foggiana, ha fornito l’occasione per simulare giochi di ruolo volti a trovare una risoluzione alle principali problematiche del parco: l’irrigazione e la cura del verde, ma soprattutto l’assenza di un sistema di vigilanza sia a pagamento che volontario, e la sua fruibilità come mezzo di aggregazione sociale attraverso eventi musicali, culturali e d’intrattenimento destinato sia ad un pubblico giovanile, sia allargato alle famiglie e agli anziani.
LE PROPOSTE CONCRETE. Nel gioco di ruolo i quattro gruppi sono stati chiamati a di interpretare i diversi ruoli di politici, associazioni culturali, amministratori pubblici e tecnici. Quando le istituzioni incontrano i cittadini, come nella simulazione, la visione del cambiamento è comune, condivisa. Interessanti proposte da prendere in considerazione sono state: l’adozione di una giornata ecologica riservata alla pulizia del parco ad opera dei cittadini (attività già promossa da qualche anno in zone verdi degradate dall’associazione Cicloamici), sistema di vigilanza diurno e notturno anche volontario e con sistema di telecamere, affidamento a scuole limitrofe della cura di orti botanici  e previsione di una premialità per quelle scuole e associazioni cittadine che adottano e promuovono un comportamento corretto. 
IL COMMENTO DI MORI. Eventualmente, si è ipotizzata, la gestione dell’area verde dovrebbe essere adibita a cooperative sociali per la sua manutenzione e conservazione. “Perché le decisioni non possono essere frutto di una scelta politica imposta dall’alto, più che altro guidate inizialmente, ma gestite e conservate dai cittadini, educati alla continua conservazione del bene pubblico, secondo i principi dell'European Awareness, coscienza europea, ovvero accordo fra i diversi gruppi con l'obiettivo di ottenere una vera città sostenibile”, sostiene il principale relatore Andrea Mori.

di Redazione 


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