Stampa questa pagina

Ecomafia, Foggia nella "top ten" dei reati

Secondo Legambiente, in Puglia più infrazioni del 2011

Bari - Almeno in una classifica speciale la provincia di Foggia non è ultima. Anzi. Si piazza, con un certo ‘onore’, fra le prime dieci della lista, balzando dal sedicesimo all’ottavo posto. Di quale classifica stiamo parlando? Del ‘Rapporto Ecomafia 2012’, l’indagine annuale di Legambiente sull’illegalità ambientale. Una fotografia che documenta e analizza i reati perpetrati contro il patrimonio faunistico, gli incendi boschivi, la cementificazione selvaggia, il ciclo illegale dei rifiuti o il racket degli animali.

QUARTA LA PUGLIA. Nella classifica generale dell’illegalità ambientale in Italia nel 2011, la Puglia rimane stabile al quarto posto con 3.345 infrazioni accertate, 2.971 persone denunciate, 57 arrestate e 1.281 sequestri effettuati. Rispetto al 2010, quindi, aumentano le infrazioni accertate, le persone denunciate e quelle arrestate. Per quanto riguarda i sequestri effettuati, la nostra regione nel 2011 si colloca al primo posto. Mentre nella classifica delle prime dieci province per l’illegalità ambientale in Italia, nel 2011 ben tre sono pugliesi: Bari al 4° posto con 1.097 infrazioni accertate, Foggia (passata dal sedicesimo all’ottavo posto) con 775 infrazioni accertate e Lecce (passata dal tredicesimo al nono) con 742 infrazioni accertate.

TRA MATTONE E CICLO ILLEGALE DEI RIFIUTI. Nel ciclo illegale dei rifiuti, la Puglia scende al terzo posto, subito dopo la Campania e la Calabria, con 421 infrazioni accertate (il 30,9% in meno rispetto al precedente rapporto), 441 persone denunciate e 250 sequestri effettuati. La maggior parte delle infrazioni accertate si concentrano nelle province di Bari (105), Lecce (104) e Foggia (94). Nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento, invece, la Puglia sale al terzo posto (era al quinto lo scorso anno) con 683 infrazioni accertate (un incremento pari al 20,7%), 1.040 persone denunciate, un arresto e 356 sequestri effettuati. Entrano nella ‘top ten’ delle province italiane per il mattone illegale quelle di Bari (ottavo posto con 165 reati, il 17,9% in più rispetto al 2010) e Foggia (nono posto con 157 illeciti, il 57% in più rispetto al 2010).

ADDESTRAMENTO E COMBATTIMENTO TRA CANI. Per quanto riguarda il racket degli animali (corse clandestine di cavalli, combattimenti tra cani, traffico di animali da compagnia, commercio di specie protette, macellazione clandestina, bracconaggio e pesca di frodo) secondo il rapporto ‘Rapporto Ecomafia 2012’ la Puglia sale sul podio al terzo posto (l’anno scorso era al quinto) con 909 infrazioni accertate,  890 persone denunciate e 406 sequestri effettuati (+81% infrazioni accertate rispetto allo scorso rapporto). Tra le prime dieci province italiane per infrazioni contro la fauna troviamo Bari con 361 infrazioni accertate (al 3° posto), Foggia con 219 (al 7° posto) e Lecce con 218 (all’8° posto). Inoltre, nella nostra regione restano zone privilegiate per l’addestramento e il combattimento tra cani le province di Bari e Foggia mentre rimane diffuso il fenomeno delle corse clandestine di cavalli un business quasi interamente sotto il controllo della criminalità organizzata.

MAGLIA PIU' "ROSA" CHE NERA? Nonostante l’andazzo non proprio edificante della provincia di Foggia e di buona parte della regione Puglia, c’è chi guarda con ottimismo e positività ai dati contenuti nel Rapporto: “I reati ambientali in Puglia stanno diminuendo grazie al lavoro delle forze dell’ordine, ma tuttavia la nostra regione ha delle particolari caratteristiche che determinano ogni anno la sua presenza tra i primi posti nel Rapporto Ecomafia: la Puglia – ha detto Antonio Laudati, Procuratore della Repubblica di Bari - è una regione effervescente, con una profonda cultura mercantile e commerciale, con numerosi contatti con gli altri Paesi del Mediterraneo e questo può comportare lo sviluppo di traffici internazionale di rifiuti. Il tema dell’ecomafia deve essere approfondito dai mass media tutto l’anno e non solo in determinate occasioni quali la presentazione del Rapporto Ecomafia”. Ancora più positivo è stato il commento di Lorenzo Nicastro, assessore alla Qualità dell'Ambiente della Regione Puglia: “Per la Puglia, più che di maglia nera parlerei di maglia. I dati infatti non testimoniano che in Puglia ci sono più reati che altrove ma che se ne scoprono di più grazie al lavoro straordinario ed efficace delle forze dell’ordine che nella nostra regione lavorano in sinergia con Arpa e Cnr. Condivido la richiesta di Legambiente di considerare gravissimi i reati ambientali  con un apposito assetto sanzionatorio da inserire nel codice penale, perché quando tuteliamo l’ambiente, tuteliamo il diritto alla salute nostro e dei nostri figli”.

di Redazione 


 COMMENTI
  •  reload