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Ecomafia, neanche la pandemia ferma i reati: la Puglia terza per illegalità ambientale IL REPORT DI LEGAMBIENTE

In Italia nel 2020 sono 34.867 i reati ambientali accertati (+0,6% rispetto al 2019), alla media di oltre 95 reati al giorno, 4 ogni ora. Perchè l’Ecomafia non conosce lockdown e pandemie e l’ambiente non è stato risparmiato: a fotografare la situazione è il rapporto Ecomafia 2021, realizzato da Legambiente con il sostegno di COBAT E NOVAMONT e presentato nel pomeriggio di oggi, 16 dicembre, a Foggia. E la decisione di illustrare il report nel capoluogo dauno non è casuale: “La scelta di Foggia quale sede per la presentazione dei dati pugliesi sulla criminalità ambientale vuole essere un chiaro messaggio di presenza istituzionale e sociale, – ha spiegato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia - in un Comune sciolto per mafia. Ma anche di vicinanza al lavoro delle forze dell’ordine che stanno, soprattutto nelle ultime settimane, mettendo sotto scacco la criminalità in questo territorio. Essere all’Università di Foggia è anche un modo per incontrare gli studenti, perché è proprio da loro che bisogna ripartire con una nuova cultura della legalità e della tutela dell'ambiente e territorio”. 

I DATI. Dal dossier emerge l'aumento delle persone denunciate: (33.620, +12% rispetto al 2019), le ordinanze di custodia cautelare eseguite 329 (+14,2%) e i sequestri effettuati 11.427 (+25,4%), ma cala il numero complessivo dei controlli, passati da 1.694.093 del 2019 a 1.415.907 del 2020, con una flessione del 17% rispetto al 2019. Sempre alta l’incidenza dei reati ambientali accertati nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (ossia Sicilia, Campania, Puglia e Calabria), esattamente 16.262, il 46,6% del totale nazionale, con 134 arresti, nel 2019 erano stati “soltanto” 86. Il mercato illegale è di 10,4 miliardi di euro (- 0,9% sul 2019). Crescono gli investimenti a rischio: 11,2 miliardi di euro (+2,6 sul 2019). Nella classifica regionale, Campania, Sicilia, Puglia sono le regioni più colpite da illeciti ambientali. Al quarto posto quest’anno sale il Lazio con 3.082 reati, con un incremento del 14,5% sul 2019, superando così la Calabria. La Lombardia resta la regione con il maggior numeri di arresti. Preoccupante anche il numero dei comuni commissariati per ecomafia sino a oggi, ben 32, dei quali 11 sono stati sciolti nei primi nove mesi del 2021.

LA REGIONE.  Nel rapporto 2021 dell’illegalità ambientale, la Puglia si colloca purtroppo tra le prime regioni in termini di reati commessi, occupando il terzo posto con 3.734 infrazioni accertate (il 10,7% sul totale nazionale), 1.424 sequestri effettuati, 3.230 persone denunciate e 15 arrestate. In quella nazionale le province di Bari, Foggia e Lecce sono rispettivamente al terzo, dodicesimo e diciottesimo posto con 1.465, 553 e 430 infrazioni accertate. Il resto delle province pugliesi contano per Taranto 314 infrazioni, Brindisi 201 e Barletta, Andria e Trani 6.

I REATI.  “La Puglia si conferma sul podio nella classifica nazionale dell’illegalità ambientale con Bari, Foggia e Lecce tra le 20 province italiane più colpite dai reati. – ha continuato Ronzulli - Stabili i dati per i reati sul ciclo del cemento, ciclo dei rifiuti, quelli contro la fauna sulla terraferma e a mare. Questi dati però sono frutto dell’incessante lavoro di donne e uomini che quotidianamente sono direttamente nei territori per tutelarli, ed è a tutte le forze dell’ordine che va il nostro ringraziamento e plauso”.

CEMENTO, RIFIUTI E INCENDI. Nella classifica dell’illegalità nel ciclo del cemento, la Puglia si conferma al terzo posto con 1.340 reati (l’11,8% sul totale nazionale), 1.474 persone denunciate, nessun arresto e 418 sequestri effettuati. A livello nazionale, Bari, Lecce e Foggia sono rispettivamente al settimo, nono e undicesimo posto con 195, 166 e 153 infrazioni accertate. Per le altre province sono contati 92 reati per Taranto, 81 per Brindisi e 5 per Barletta-Andria-Trani. Nel ciclo illegale dei rifiuti la Puglia è al terzo posto con 678 infrazioni accertate (l’8,2% sul totale nazionale), 601 persone denunciate, 14 arrestate e 278 sequestri effettuati; a livello nazionale, Bari, Foggia, Taranto, Lecce e Brindisi sono rispettivamente al quinto, settimo, dodicesimo, quindicesimo e sedicesimo posto con 210, 145, 95, 89 e 84 infrazioni accertate. Resta esclusiva dalla classifica nazionale solo la provincia di Barletta-Andria-Trani con un reato accertato. Inoltre, legato a questo reato, nella classifica che inquadra gli incendi negli impianti di trattamento, smaltimento, recupero dei rifiuti la Puglia si colloca ottava con 88 roghi negli impianti (il 6,8% sul totale nazionale). Per quanto riguarda i reati contro la fauna e il racket degli animali (bracconaggio, il commercio di fauna protetta, tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo, nuove norme contro il maltrattamento degli animali, ecc), la Puglia si conferma al secondo posto con 1.055 infrazioni accertate (il 12,9,2% sul totale nazionale) 956 persone denunciate, 1 arresto e 675 sequestri effettuati.

FAUNA E PESCA. Nella classifica nazionale 2020 dell’illegalità contro la fauna, a livello nazionale, Bari si piazza al primo posto con 914 infrazioni accertate. Foggia è ventesima con 62 reati commessi. Mentre Lecce conta n. 45 reati, Taranto n. 29 reati, Brindisi con 4 reati e la BAT con 0 reati. Infine, nella classifica della pesca illegale la Puglia è seconda con 882 infrazioni accertate con 6,7 reati accertati per chilometro di costa. Crescono i Comuni sciolti per mafia. E cresce anche il tema dell’ambiente tra le motivazioni dei commissariamenti.

I COMUNI COMMISSARIATI. Non solo rifiuti, abusivismo e appalti, ma anche servizi idrici, gestione dei boschi e delle aree protette. Attualmente, sono 32 i Comuni commissariati per condizionamento della criminalità organizzata, erano 29 al momento della pubblicazione del precedente rapporto Ecomafia. Altri 15 sono andati al voto nella tornata elettorale di ottobre. Dei 32 Comuni commissariati ben 11 sono stati sciolti nel 2021 tra cui proprio Squinzano (LE), Carovigno (BR) e Foggia, secondo capoluogo di provincia, dopo Reggio Calabria, a essere sciolto dal 1991. 

di Redazione 


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