Ha dichiarato di non avere realizzato il monitoraggio dell’amianto e non ha fornito risposta sul radon. Non ha inviato neanche i dati sulla raccolta differenziata, in compenso quello sulle rinnovabili sono positivi. Nonostante tutto, su 86 Comuni Foggia si è piazzata al 77° posto nel rapporto annuale sulla qualità dell’edilizia e i servizi scolastici. Legambiente, infatti, ha presenta quest’oggi la XIV edizione di ‘Ecosistema Scuola’, il dossier che fotografa la qualità delle strutture e dei servizi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 94 capoluoghi di provincia. Anche se non tutti hanno risposto o hanno inoltrato dati incompleti venendo di fatto esclusi dalla graduatoria.
LE PECCHE DI FOGGIA Il Comune di Foggia, come annunciato, si è piazzato al 77° posto nella speciale classifica, preceduto da Bari (73º), e da Lecce (27º), mentre Taranto è stato estromesso della classifica per aver presentato dei dati incompleti. “La fotografia scattata da Ecosistema Scuola 2013 – dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – mette in evidenza come bisogna investire ancora molto nella qualità dell’edilizia scolastica a partire dagli interventi di manutenzione urgenti. Sul fronte dei servizi le scuole sono carenti sulla mobilità sostenibile e nelle mense solo il 40% dei pasti servito è biologico. Positivo il dato sulla raccolta differenziata tranne che per la frazione umida mentre si rileva una scarsa sensibilità rispetto ai monitoraggi ambientali negli edifici scolastici con l’unica eccezione di Lecce”. Rispetto ai monitoraggi ambientali per verificare la presenza di amianto e di radon negli edifici scolastici, per esempio, Foggia ha mostrato una scarsa sensibilità, dichiarando di non avere realizzato il monitoraggio dell’amianto e non fornendo alcun tipo di risposta sul radon. E non fanno eccezione i dati della raccolta differenziata per quanto riguarda plastica, vetro, pile, carta, toner e cartucce per stampanti, differenziati: come per le strade della città, anche nell’edilizia scolastica le cose non vanno benissimo visto Foggia che non ha inviato dati in merito. Solo sul fronte delle rinnovabili le cose funzionano: nel capoluogo dauno sono il 59,1% gli edifici in cui si utilizzano fonti rinnovabili.
LA SITUAZIONE IN PUGLIA I dati, dunque, parlano di una regione con edifici mediamente di recente costruzione visto che il 55,7% risulta edificato dopo il 1974, anno di entrata in vigore della normativa antisismica, contro il 38,7% della media nazionale. Nessun edificio tuttavia risulta edificato secondo i criteri della bioedilizia, solo il 5,6% con criteri antisismici. Edifici che però sembrano non avere grande necessità di interventi di manutenzione urgente, sono infatti solo il 20,5%, contro il 37,6% della media nazionale, quelli su cui si dovrebbe intervenire. Minore esigenza di manutenzione che tuttavia risulta poco comprensibile se si osservano i dati sulle certificazioni: solo il 17,8% degli edifici risulta in possesso del certificato di agibilità, a fronte del 61,2% della media nazionale, il 35,2% del certificato di collaudo statico, contro il 52,4%, sotto la media anche gli edifici con impianti elettrici a norma con il 53,8%, contro l’83,4%. Superiori alla media i dati relativi alla certificazione igienico-sanitaria (83,6%) e di prevenzione incendi (53,9%). Sotto la media nazionale gli edifici con i requisiti di accessibilità con il 64,5%, mentre corrispondono al 2,2% quelli in cui sono previsti interventi per l’eliminazione di barriere architettoniche. Molti dati positivi ma anche diversi negativi rispetto alle buone pratiche e ai servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche. Buono il dato sul servizio di scuolabus, garantito al 55,7% degli edifici, contro una media nazionale del 30%, assolutamente carente il pedibus a disposizione dello 0,5% degli edifici, (6,9% la media nazionale), due punti sotto la media gli edifici con piste ciclabili nelle aree antistanti con il 10,8%. Se le scuole poste in ZTL sono il 5,4%, quasi un punto percentuale sopra la media, nessun edificio risulta all’interno di parchi urbani o in Zone 30. Sotto la media i dati sulle mense scolastiche: pari al 40% la media di prodotti biologici nei pasti, nessuna mensa dispone di cucina interna, nel 46,6% viene distribuita acqua di rubinetto. Unico dato sopra la media ma certamente non positivo è quello relativo al 100% di mense che utilizzano piatti in carta o plastica usa e getta.