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Migranti, l'Elemosiniere di Papa Francesco visita i ghetti del Foggiano: “Gli sgomberi non servono a nulla”

Il cardinale Konrad Krajewski è stato accompagnato dai vescovi di Foggia e San Severo

Prima tappa: la cosiddetta 'Pista' di Borgo Mezzanone; subito dopo, spostamento nelle campagne tra San Severo e Rignano Garganico per raggiungere il Gran Ghetto.

LA SCELTA DAL PAPA. L'Elemosiniere di Papa Francesco, il cardinale Konrad Krajewski, si è recato nei due ghetti del Foggiano nel venerdì antecedente la Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, prevista per domenica 29 settembre. La visita è stata fortemente voluta dal Pontefice che con questo gesto ha inteso, così come riferito dal cardinale “essere vicino alle persone vittime dello sfruttamento, dell'emarginazione e dell'esclusione, farsi voce del loro grido di aiuto e portare ad essi una parola di speranza”.

LA VISITA. Krajewski si è addentrato tra le vie impolverate degli accampamenti, accompagnato dai vescovi di Foggia e San Severo, Mons. Vincenzo Pelvi e Mons. Giovanni Cecchinato. Si è fermato dinanzi alle baracche per ascoltare la voce di numerosi migranti presenti. “È una città” ha raccontato all'Avvenire. “Sono molto organizzati ma va bene così, cosa altro potrebbero fare? Puoi dare soldi, fare i bagni ma non risolvi il problema. Gli sgomberi non servono a niente, se non crei vere alternative. Hanno solo un effetto mediatico. Hanno speso tanto per abbattere. Per nulla.

IL GESTO PRECEDENTE. Non è la prima volta che l'Elemosiniere del Papa compie gesti 'politici' a favore dei bisognosi. Nello scorso maggio, dopo che fu ordinato il distacco dell'acqua e della luce nello stabile occupato da circa 500 persone in via Santa Croce di Gerusalemme a Roma, di proprietà dell'ex Inpdap, si recò personalmente sul luogo e si calò nel locale dove era posto il contatore per riattaccare il servizio.

di Redazione 


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