ELEZIONI 2018/ “Massimo Russo è ineleggibile”: il caso sollevato da Giuseppe Mainiero, consigliere Fdi
Candidato al Senato con il Pd e amministratore unico della società Sanità Service
“Prima che fossero formalizzate le candidature avevamo evidenziato i profili di inopportunità della candidatura di Massimo Russo. Sordo ad ogni richiamo di inopportunità il Partito Democratico, attraverso il suo candidato, ha addirittura eccepito l’assoluta legittimità della candidatura esibendo il 'pannicello caldo' della sospensione di ogni evidenza pubblica. A nostro avviso Massimo Russo era ed è ineleggibile”.
CANDIDATO AL SENATO E AMMINISTRATORE SANITA' SERVICE. Il caso è sollevato dal coordinatore cittadino e capogruppo in Comune di Fratelli d'Italia, Giuseppe Mainiero che contesta la candidatura di Massimo Russo, candidato civico per il Partito Democratico nel collegio uninominale del Senato, dove dovrà vedersela con Antonella Spezzati, proprio di Fratelli d'Italia, e con Marco Pellegrini del Movimento Cinquestelle. Massimo Russo, ricopre la carica di amministratore unico della Sanità Service - società in house della Regione Puglia - nominato dal governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano.
LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE. Mainiero, a sostegno della sua tesi, riporta una stralcio di una sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite, la n. 26383/13 secondo cui “la società in house non pare in grado di collocarsi come un’entità posta al di fuori dell’ente pubblico, il quale ne dispone come di una propria articolazione interna. E ancora “Queste ultime hanno delle società solo la forma esteriore, ma come s’è visto, costituiscono in realtà delle articolazioni della p.a. da cui promanano e non dei soggetti giuridici ad essa esterni e da essa autonomi. Ne consegue che gli organi di tale società, assoggettati come sono a vincoli gerarchici facenti capo alla p.a., neppure possono essere considerati, a differenza di quanto accade per gli amministratori delle altre società a partecipazione pubblica, come investiti di un mero munus privato, inerente ad un rapporto di natura negoziale instaurato con la medesima società. Essendo essi preposti ad una struttura corrispondente ad un’articolazione interna alla stessa p.a., è da ritenersi che essi siano personalmente a questa legati da un vero e proprio rapporto di servizio, non altrimenti di quel che accade per i dirigenti preposti ai servizi erogati direttamente dall’ente pubblico".
LA RATIO DELL'INELEGGIBILITA'. “Ora la difesa più scontata – argomenta Mainiero - potrebbe essere quella che per i dirigenti preposti ai servizi erogati direttamente dall’ente pubblico non è prevista nessuna causa di ineleggibilità. Orbene credo sia inutile stare a menzionare tutte le differenze che intercorrono tra un dirigente di un ASL e un professionista (visto gli incarichi – sarebbe corretto definirlo professionista della politica), ma la nomina ad amministratore unico della società in questione è nomina di carattere politico e il suo profilo andrebbe a collidere in pieno con quella che è la ratio della norma sull’ineleggibilità ovvero evitare che i voti vengano carpiti attraverso una captatio benevolentia, oppure approfittando del metus publicae potestatis.La legge codifica il divieto riferendosi semplicemente, ma chiaramente alla funzioni di direttore generale o equiparate o superiori. Visto le funzioni svolte, si può affermare che il prof. Russo all’interno della Sanità Service ricopra l’incarico di direttore generale, perché anche se nell’organigramma ricopre l’incarico di amministratore unico, la già citata sentenza della Cassazione ci dice chiaramente che le società in house delle società hanno solo la forma esteriore, ma costituiscono in realtà delle articolazioni della P.A. da cui promanano, e non dei soggetti giuridici ad essa esterni e da essa autonomi.
LE DOMANDE. “A nostro avviso – continua Mainiero - una competizione elettorale non può prescindere dal rispetto delle regole di base che governano una democrazia dove le Istituzioni e le sue articolazioni strumentali, non devono e non possono essere oggetto nella contesa. Saremmo inoltre curiosi – conclude l'esponente di Fratelli d'Italia - di sapere il pensiero del dott. Emiliano, tanto attivo in questi giorni a smarcare la propria figura da quella del suo segretario nazionale. Circa Renzi il dott. Emiliano ha dichiarato tra l’altro : “si è chiuso a riccio, ha blindato una pattuglia di fedelissimi, deputati e soprattutto senatori, per poter negoziare un suo ruolo al governo” e ancora “dobbiamo convincerli che ci sono altre visioni della sinistra e che il PD è un partito plurale”… Allora Presidente Emiliano? Cosa differenzia Lei dal suo segretario nazionale? Il fatto di essere un magistrato in aspettativa non le ha permesso di studiare il dubbio quanto meno legittimo sull’ineleggibilità del dott. Russo?
E l’opportunità politica con il richiamo alla tanto sbandierata trasparenza non le ha suggerito di far dimettere da un posto così delicato il suo candidato? Oppure il suo è un gridare al cambiamento sotteso a sostituire chi accusa mantenendone le stesse tecniche?
Naturalmente ci scusiamo sin d’ora, se sarà d’accordo con noi che la politica deve dare l’esempio partendo dal rispetto basilare delle regole, e voglia suggerire al suo amministratore unico-candidato di rassegnare quanto prima le dimissioni dalla carica della Sanità Service srl”.
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