Verso le elezioni/ Il partito dei "candidati ancora senza lista"
"Mi candido". "Con chi?". "Ah, poi vedo, Per ora so che mi candido".
Breve storia elettorale. Vera. E diffusa, purtroppo.
A due mesi e mezzo dalle elezioni comunali a Foggia, dopo due anni di commissariamento che avrebbero pertanto permesso di relizzare un programma e una 'ricostruzione', decine di pseudocandidati cercano ancora una casa.
Hanno già preparato manifesti elettorali e slogan, ma hanno bisogno di capire che logo mettere accanto al loro nome. E, soprattutto, che candidato sindaco sostenere.
LE CERTEZZE. Di sicuri, com'è noto, ci sono Nunzio Angiola - che si è accerchiato di civiche ed è già partito con una serrata campagna sui muri della città - e Giuseppe Mainiero, che per ora si affida al suo movimento civico "Resto a Foggia", ma che non avrebbe disdegnato la grossa coalizione con Movimento Cinque Stelle, PD e satelliti vari. A breve verrà ufficializzata anche la candidatura di Antonio De Sabato, che con i suoi Polis Lab si è esposto da mesi.
Le loro liste non sono piene, però. E si cerca ancora di estrarre dal cilindro qualche pezzo da novanta (civico) per rinfoltire la rosa.
LA 'POLITICA'. I 'partiti', invece, latitano. Il PD ha annunciato la quaterna di nomi su cui puntare ma ora nel centrosinistra c'è chi ripropone l'idea delle primarie. Se Marcello Salvatori sembrava destinato alla candidatura ufficiale, sta riprendendo quota il nome di Maria Aida Episcopo, promossa dai Cinque Stelle e approvata anche dalla Comunità Politica per Foggia. Sul fronte del centrodestra, invece, la scelta arriverà dal triangolo geografico e politico Foggia - Bari - Roma: saranno i big dei partiti (a livello nazionale e regionale) a dare l'ok definitivo alla scelta del candidato sindaco (e sui nomi forti su cui puntare come consiglieri).
L'INCERTEZZA. Un quadro così incerto, a poco più di 70 giorni dalle elezioni sembrava inimmaginabile. I tanto decantati contenuti hanno ceduto inevitabilmente il passo alle mire elettorali di chi si sta riciclando in liste civiche per passare da 'nuovo' e chi invece per (ri)legittimare il ruolo della politica ha come unico obiettivo la delegittimazione della commissione straordinaria. In tutto questo, una città che ha dimostrato di avere la memoria troppo corta. E che a Ferragosto si dividerà, ancora una volta, tra “Chi magne gallucce e chi gnotte velene”.
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