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La "signorina" Foggia e le elezioni più importanti di sempre

Ansa, 5 agosto 2021. Le indagini svolte hanno evidenziato la presenza "di concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti tra gli amministratori locali e la criminalità organizzata", per questo il Comune di Foggia va sciolto per infiltrazioni mafiose. Esordiva così, in un’afosa e desolata serata foggiana, la più importante agenzia di informazione multimediale italiana, prima che tutte le testate nazionali sviscerassero, nelle settimane a seguire, le 135 pagine della relazione presentata dalla Commissione istituita dall’allora prefetto uscente di Foggia, Raffaele Grassi. In sintesi, per chi avesse la memoria corta: la mafia foggiana "ha da tempo acquisito consistenza e pericolosità espansive assai elevate, ponendosi come organizzazione criminale dotata di notevole offensività e pericolosità sia nei confronti della società civile che dell'economia e del regolare svolgimento delle attività delle Pubbliche amministrazioni". Per tornare ai giorni nostri, qualche giorno fa si è svolta in città la commissione parlamentare antimafia con la presidente Chiara Colosimo che ha portato alla luce alcuni dati. “Nel 1997 con la sentenza Cartagine sapevamo che qui si era ai livelli di Palermo: sono stati dati 15 ergastoli, solo 4 in meno del famoso maxi-processo di Palermo” e ancora il preoccupante numero degli omicidi che nel 2022 conta 17 vittime in tutta la provincia. L’ultimo in ordine cronologico, lo ricordiamo tutti, quello della tabaccaia, Franca Marasco, sul quale nonostante la confessione dell’assassino aleggia ancora qualche ombra. Bene, vi starete chiedendo perché riportare qui, ora, in un articolo che puntava a parlare delle prossime elezioni, fatti di cronaca ormai noti da tempo e di cui si è già ampiamente discusso. Perché questo è il contesto, il nostro contesto, perché bisogna partire da qui, passare qui e tornare qui almeno un paio di volte, prima di imboccare la strada che ci porta al nostro seggio.

LE RIVOLUZIONI 'SOCIAL'. Da quel 5 agosto sono trascorsi due anni di commissariamento, due anni in cui le nostre indignazioni più grandi sono state le temibili rivoluzioni ‘social’ scagliate contro i tuttologi di turno (Cruciani, Elkann, Feltri, Lucarelli), che dall’alto delle loro illuminate competenze denigravano l’estetica cittadina. E noi a fargli da cassa di risonanza. Per il resto, poco altro. Eppure, sono passati poco più di due anni dall’aver messo nero su bianco la situazione della mafia foggiana, dove è stato detto, se ancora non fosse chiaro, che in questa città la mafia è ovunque.

LA 'SIGNORINA' FOGGIA. Due anni in cui in pochi si sono esposti, in pochissimi hanno fatto qualcosa e ancora meno si sono impegnati per questa città. Eppure, a pochi mesi dalle elezioni spuntano salvatori della patria ovunque. Come quando magicamente strade dissestate per anni venivano sistemate a ridosso della tornata elettorale. E tutti continuamente a chiederci: “E ma cosa possiamo fare noi? Foggia fa schifo”. Ecco, una cosa che non sono mai riuscito a spiegarmi è proprio questa. Questa ‘Foggia’ che fa schifo, questa ‘Foggia’ brutta, questa ‘Foggia’ che non fa niente, questa ‘Foggia’ che non cambierà mai di cui tutti scriviamo sulle nostre bacheche social, chi è? Chi è questa signorina chiamata ‘Foggia’? Questa entità chiamata ‘Foggia’, questa creatura mistica, cos’è? Tutti ne parlano, dissociandosi. Come se fosse un nucleo a sé stante, esterno da noi e con una propria volontà e capacità decisionale che esula dai nostri comportamenti. Sarà mica che questo estraniarsi e dare la colpa al vicino di casa è quello su cui, criminalità organizzata e sedicenti amministratori avuti negli ultimi decenni, hanno trovato terreno fertile per i loro affari, visto che tanto frega un cazzo a nessuno e la colpa è di questa ‘Foggia’?

COLPEVOLI E RESPONSABILI. Ecco allora cosa possiamo fare, cominciamo innanzitutto a sentirci colpevoli e responsabili. Tutti. Io. Portiamo nei nostri comportamenti quotidiani questo senso di responsabilità e portiamolo in questo mese che ci divide dalla cabina del nostro seggio. Voti di scambio, slogan da terza media, buoni benzina, fantomatiche promesse, voto al parente, all’amico e al cuginodelparentedell’amico, concerti di ferragosto, sagome imbalsamate riciclate e candidate all’ennesima elezione. Ecco, stavolta perché non lasciare da parte tutte queste dinamiche che negli ultimi decenni ci hanno portato a questi due anni? Proviamo a sentirci veramente parte di questa ‘Foggia’ e a non pensare solo al nostro tornaconto. Proviamo a pensare che un vantaggio immediato e ad personam è effimero. Proviamo a cambiare le cose. Sentiamoci responsabili e artefici di quello che succederà a ‘Foggia’ a partire dal 24 Ottobre, nel bene e nel male. Non lasciamo decidere ad altri, per noi. Non lasciamo la nostra scelta a futili motivazioni. Andiamo a votare e andiamoci informati, conoscendo candidati, idee e rispettivi programmi (per quelli che li hanno). Liberi da ideologie, preconcetti e vecchie dinamiche. Perché questa signorina ‘Foggia’ non esiste se non esistono i Foggiani e questa è un’occasione per dimostrare di esserci e che se vogliamo davvero impegnarci per cambiare le cose, sappiamo farlo. Nel modo giusto. Solo così le renderemo le elezioni più importanti di sempre.
L'autore. EDGARDO TUFO (foto Marzia Anelli)

di Redazione 


 COMMENTI
  • Anna Tappi

    10/09/2023 ore 18:08:50

    Dillo a Fulvio.
  • Alfredo

    11/09/2023 ore 08:39:10

    Ottimo articolo, condivido anche le virgole.
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