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Elezioni, Vigiano ammette la sonora sconfitta e annuncia: "Non ci sono alibi, ho perso. Mi dimetto da segretario cittadino della Lega"

Nella sua analisi post-voto sui social, aveva ringraziato chi gli era stato vicino ma annunciando: "Farò tesoro degli insegnamenti che questa tornata elettorale mi consegna". Ora, arriva la comunicazione ufficiale: Antonio Vigiano si dimitte dalla carica di segretario cittadino della Lega Foggia.

LA SCONFITTA. "In politica - scrive -, contrariamente a quanto avviene nella vita reale, non ci sono mai sconfitti, ma solo vincitori o semi tali. Per quanto mi riguarda non è così. Anche in politica è buona norma guardare in faccia la realtà e riconoscere una sconfitta quando c’è, non celandola dietro alcun alibi o, peggio, soprassedendovi. Ed è con queste lenti di verità che mi accingo a leggere oggi il risultato elettorale della mia lista e mio personale, nella duplice veste di candidato e di segretario cittadino di un partito di governo. Mi costa ma non posso far altro che definirli entrambi deludenti, la rappresentazione plastica di una sconfitta".

IL MESSAGGIO. Quinto  nella sua lista con 203 preferenze, Vigiano analizza la tornata elettorale evidenziandone tutte le fifficoltà ma poi eludendo alibi: "A parziale discolpa potrei dire che la proposta politica 'Prima Foggia' era nuova e, come tale, necessitava di più tempo per essere introiettata e conosciuta presso gli elettori foggiani. Sempre a parziale difesa, potrei addurre che l’essermi dedicato, anima e corpo e completamente da solo, alla difficile composizione ed affermazione di una lista che si presentava sconosciuta ha sicuramente distratto forze e tempo alla mia personale campagna elettorale. Tuttavia, come dicevo in premessa, non è il tempo degli alibi. Gli elettori hanno sempre ragione e ritengo abbiano mandato un messaggio forte e chiaro. A me e al partito nel quale ho militato sino ad oggi".

LE DIMISSIONI. "Personalmente - conclude Vigiano - ne prendo atto con serenità e, dopo profonda riflessione, credo sia giusto fare un passo indietro per far fare, mi auguro, al mio partito un passo in avanti. Dopotutto la politica è mettersi a disposizione ed adoperarsi per il bene della propria comunità; se questa ti priva del suo consenso, devi passare il testimone. A maggior ragione se ne sei il primo rappresentante. Rassegno, pertanto, le mie dimissioni da segretario cittadino della Lega, con l’augurio che ciò induca i vertici a porre in atto una profonda analisi e valutazione degli errori compiuti sin qui e in questa campagna elettorale. Per parte mia, rifletterò debitamente sul mio impegno in politica. Non soffro di ansia da prestazione, al contrario, l’unico sentimento che mi ha mosso sino ad oggi è stato quello di poter essere utile alla mia città, che amo con tutto me stesso e che non deluderò mai".

di Redazione 


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