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Elezioni/ Lavoro e antimafia, Italexit passa anche da Foggia. Mariella: "Faremo l'impossibile per far rimanere qui i giovani"

I sondaggi li danno in rialzo, loro hanno le idee chiare e non temono confronti con gli altri “big” della politica. Tantomeno sul territorio di Capitanata. Italexit per l’Italia sarà presente con il suo simbolo sulle schede elettorali in Puglia con i suoi candidati nel collegio P01 per le votazioni del 25 settembre e lancia la sfida per il rinnovo del Parlamento. La presentazione dei candidati locali si è svolta alla sede provinciale del partito, in via De Palma. Tra loro Marcello Mariella, Avvocato Civilista del Foro di Foggia e impegnato nell’attivismo civico e politico come Presidente di “Populus”, Associazione per la democrazia partecipativa e deliberativa, e da anni referente per la Provincia di Foggia per l’associazione di volontariato “I cittadini contro le mafie e la corruzione”- quale candidato alla Camera dei Deputati nel Collegio Plurinominale P01 per la circoscrizione Puglia.

Marcello Mariella, com’è nata questa candidatura?
La possibilità di essere concretamente utile per il territorio. Noi purtroppo siamo convinti che ci sia stato uno slegamento tra il territorio e la rappresentanza politica. Noi abbiamo candidato tutti rappresentanti dei territori. Se di Gino Lisa, ad esempio, si è dovuto occupare il Comitato Vola Gino Lisa, di cui sono consigliere, è perché la politica – e i parlamentari – non se ne sono voluti occupare. Noi vogliamo sopperire a questa mancanza.

I sondaggi, però, dicono che la percentuale degli astenuti è sempre più alta. Come si inverte questa tendenza?
Questa è una cosa difficile. Io ho abbracciato questa avventura proprio perché vogliamo dare una ventata di ossigeno al nuovo, cercando di far capire che i politici non sono tutti da disdegnare ma ce ne sono anche alcuni in grado di portare avanti le istanze della gente. Molte colpe ce l’ha il Movimento Cinque Stelle che ha illuso la gente di poter aprire il Parlamento come una scatola di tonno, e quel tonno poi se lo sono mangiato. La gente ha capito allora che del politico non si può fidare. Oggi dobbiamo combattere anche contro questa ulteriore sfiducia.

Cosa Le dicono le persone che incontra?
La gente oggi è estremamente preoccupata per il caro bollette. Anche a Foggia le imprese stanno chiudendo. Non è possibile che l’ENI che continua a pagare il gas per un contratto con la Russia bloccato con il prezzo, continui però a guadagnarci sopra e incassa soldi sulle nostre tasche. I cittadini vogliono soluzioni a questi problemi. Poi la gente teme anche che tornino le vessazioni del Covid, con molte persone che hanno pagato con il proprio lavoro la libertà di prendere una decisione sul proprio corpo. Non si muore solo di Covid ma anche di fame.

A volte i Foggiani si lamentano anche della scarsa rappresentanza dei propri politici. Lei, se venisse eletto, cosa farebbe come prima cosa per Foggia?
Sicuramente aumentare i posti di lavoro. Dobbiamo avere la capacità di ipotizzare una trasformazione del territorio in maniera tale da poter sopperire alle esigenze. Molti miei ex alunni sono andati via da Foggia. Questa diaspora deve finire. Dobbiamo fare l’impossibile perché i giovani rimangano nel territorio, e ciò è possibile anche se si combatte la mafia. Quindi due sono le cose indispensabili da realizzare: lavoro e antimafia. Il voto va dato a chi ha dimostrato di saper fare bene.

di Saracino Nicola


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