ELEZIONI 2018/ Michaela Di Donna, la prima promessa è sulla cultura: "Alzerò la quota del bilancio pubblico dedicato"
“Credo nel valore imprescindibile della cultura come strumento necessario alla crescita di una collettività e del suo senso di appartenenza. E’ per questo che ho deciso di aderire al manifesto italiano del network Culture Action Europe, che chiede a noi candidati di incrementare la quota del bilancio pubblico nazionale in materia di cultura, che nel triennio 2018-20120 (se verrò eletta) porterò dall’attuale 0,3% al 0,6%”. E’ quanto afferma Michaela Di Donna, candidata nel collegio uninominale Puglia 16 nelle fila di Forza Italia.
INSEGNANTE. “La mia - prosegue la Di Donna - non è una adesione retorica o formale, ma un impegno concreto, un obiettivo coerente con il programma del centrodestra e che mette la cultura al centro di un complesso progetto di rilancio economico e occupazionale. Ci credo fortemente anche in ragione del mio impegno professionale di insegnante presso la nostra Accademia di Belle Arti, dove dal 2006 la mia cattedra è quella di Legislazione del Mercato dell’Arti e Legislazione dello Spettacolo”.
IL TURISMO. “Oltre alla cultura - prosegue la candidata - di cui il nostro Paese vanta il patrimonio più ingente al livello internazionale, ho a cuore anche il turismo, che rappresenta una delle vocazioni più autentiche del nostro Paese. Favorire l’accessibilità alle risorse culturali, materiali, immateriali e digitali vuol dire costruire le condizioni per promuovere interventi e favorire il rafforzamento delle competenze oltre alla nascita di nuove imprese creative e culturali. Tanti i tasselli utili per costruire questa strategia: l’istituzione di un fondo a sostegno dei progetti delle imprese culturali, l’acquisizione di competenze professionali, anche innovative, il sostegno alle organizzazioni e agli enti culturali, anche attraverso interventi di fiscalità di vantaggio, programmi di mobilità e di residenze internazionali, condizioni agevolate a lungo termine per l’utilizzo di spazi pubblici a fini culturali e programmi di sviluppo professionale per favorire la crescita della capacità di gestione, fino all’inclusione dell’indicatore del tasso di occupazione culturale, prodotto ogni anno dall’Istat con dettaglio regionale, tra le misure del benessere che, dal 2016, entrano nella Legge di bilancio".
GLI INCUBATORI. “Foggia e la Capitanata, da questo punto di vista - conclude la Di Donna -, possono essere gli ‘incubatori’ di questo ventaglio di interventi per esaltare i suoi punti di forza culturali, a partire dal garantire nei comuni fino ai 10.000 abitanti almeno un presidio culturale aperto 5 giorni la settimana per un minimo di 25 ore settimanali".
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