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Emergenza carceri, il sindaco di Zapponeta indice il lutto cittadino per protesta

Durante il funerale del detenuto impiccato

"Ho proclamato il lutto cittadino durante il funerale per evidenziare una situazione anomala che ha riguardato Alberigo Di Noia che il 14 gennaio si è impiccato a 38 anni nel carcere di Lucera". Lo spiega all'ANSA il sindaco di Zapponeta, Giovanni Riontino (lista civica), che ha voluto anche protestare, decidendo di indire il lutto cittadino, il 20 gennaio scorso, "contro un sistema che non ha funzionato".

"E' SUCCESSO QUALCOSA". "Volevano chiudere il caso - racconta il sindaco all'ANSA - dopo poche ore, facendoci credere che Di Noia, padre di tre bambini, era morto d'infarto. E invece si era impiccato all'interno della cella di isolamento. L'uomo fra un mese sarebbe uscito e invece, si è suicidato. Deve essere successo qualcosa".

ISTIGAZIONE AL SUICIDIO. "Non capisco perché – prosegue Riontino – i genitori della vittima per due giorni siano stati fuori del carcere in attesa che qualcuno li ricevesse e desse loro delle spiegazioni su quanto avvenuto. Ieri ho inviato una e-mail all'associazione Antigone che si occupa dei diritti dei carcerati, spiegando quello che era successo a Di Noia e ho chiesto loro se, nel caso si dovesse aprire un procedimento, sarebbero disposti a costituirsi parte civile in un processo contro l'amministrazione penitenziaria, con l’eventuale accusa di istigazione al suicidio. Attendo una eventuale risposta per poi decidere cosa fare".
IN ISOLAMENTO. Alberigo Di Noia era in carcere dal mese di marzo del 2012 per tentata estorsione nei confronti di una donna conosciuta tramite chat. Si sarebbe impiccato in una cella di isolamento, secondo quanto raccontano i familiari, dopo aver avuto un alterco con una guardia penitenziaria.

di Redazione 


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