Emergenza rifiuti a Foggia, i sindacati alleati dell'azienda: “Gestione resti pubblica, Amiu Puglia va supportata”
La nota congiunta: “Non si torna indietro. Criticità superabili con la volontà di tutti”
"La gestione dei servizi per l’igiene pubblica, la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti deve restare pubblica. Amiu Puglia è l’unica che può garantire questo percorso. A Foggia ci sono delle criticità, è vero. Vanno affrontate e risolte. Da parte dei sindacati c’è la più ampia disponibilità in tal senso a collaborare e a dare il nostro contributo. L’interesse generale, vale a dire quello della cittadinanza e dei lavoratori, può e deve essere tutelato dalla gestione pubblica del servizio”. Attraverso una nota congiunta firmata da Fp CGIL FIT CISL UIL Trasporti e FIADEL I.E., i sindacati più rappresentativi intervengono nel dibattito pubblico che, in questi giorni, sta riguardando il futuro immediato e quello a medio e lungo termine del rapporto tra Comune di Foggia e Amiu Puglia.
UNA NOTA CHE ARRIVA A POCHE ORE DALL' AUTOASSOLUZIONE DI AMIU, CHE HA RESPINTO QUALSIASI ATTACCO SULLA CATTIVA GESTIONE DI QUESTI GIORNI (Leggi: Emergenza rifiuti, l'Amiu si (auto)assolve: "Non è colpa nostra"). “Gli ultimi sono stati anni assai difficili - evidenziano i sindacati -, resi ancora più complicati dalle note vicende che hanno portato allo scioglimento anticipato dell’Amministrazione comunale e al commissariamento per infiltrazioni mafiose. Dirigenza e lavoratori di Amiu Puglia, nelle condizioni date, hanno sempre cercato di produrre il massimo impegno. Anche l’emergenza di questi giorni, con i cassonetti strapieni e i rifiuti per strada, non è addebitabile all’azienda ma a fattori logistici, ai continui rallentamenti e alla discontinuità delle operazioni di conferimento presso l’impianto di valorizzazione energetica della frazione secca individuato dalla Autorità Competenti. Lo ribadiamo - conclude la nota -, come abbiamo già fatto in più occasioni e nelle differenti fasi a tutti i livelli istituzionali: la gestione pubblica non si tocca, non si torna indietro. Ognuna delle parti in causa, secondo le proprie responsabilità e prerogative, si rimbocchi le maniche e dia forza a un percorso che è iniziato e che deve andare avanti”.
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