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Emergenza rifiuti, Landella contro Emiliano: "Non aumentiamo la Tari e lui pensi alla Puglia prima che al PD"

“L’emergenza rifiuti in Puglia è ad un passo dall’esplodere. Finalmente anche in Regione se ne sono resi conto. Peccato, però, che non siano stati assunti provvedimenti utili a superare questa fase o ad invertire la rotta rispetto alla lunga stagione del governo guidato da Nichi Vendola. Al contrario, il presidente Michele Emiliano ha pensato di accentrare inspiegabilmente le competenze con la creazione dell’ATO unico regionale, invece di aprirsi al confronto e al dialogo con i territori e di immaginare soluzioni efficaci, anche sul fronte dell’impiantistica”.

L’AUMENTO. Il sindaco di Foggia, Franco Landella, si dice “indisponibile ad aumentare la Tari per gli errori commessi dalla Regione”. Riprende il quadro tracciato dal Commissario dell’Agenzia Rifiuti, Gianfranco Grandaliano, giudicato “agghiacciante per la sua gravità. La sospensione per 40 giorni del decreto di liquidazione dell’adeguamento tariffario concesso dai giudici amministrativi per l’impianto Cdr di Cavallino – evidenzia il primo cittadino - è la conferma di quanto occorrano azioni efficaci e non più rinviabili. La richiesta di rialzo delle tariffe per l’impianto di Borgo Mezzanone, da 58 a 120 euro a tonnellata, metterebbe infatti sulle spalle e nelle tasche delle comunità aumenti della Tari intollerabili, soprattutto perché legati, nel caso di Foggia, ad obblighi di conferimento ai quali, almeno per il momento, non è possibile sottrarsi”.

IL CICLO DEI RIFIUTI. “Spero che adesso, finalmente – sottolinea Landella -, il Governatore prenda seriamente coscienza del fatto che è in capo alla Regione la più importante e delicata responsabilità in questo campo. La confusione nel ciclo dei rifiuti regionale assegna ai cittadini il ruolo di vittime sacrificali e ai Comuni l’odiosa funzione di esattori per conto terzi. Noi non possiamo più tollerare questa situazione. Non possiamo più continuare a pagare gli sbagli commessi da altri”.

TRA PUGLIA E PD. Poi, arriva la polemica politica. “È tempo che chi ha il dovere di guidare e amministrare la Puglia – accusa Landella - si occupi con serietà e senza demagogia di questo problema, che peraltro avrebbe dovuto essere previsto da tempo, ma che invece è stato sottovalutato, con le conseguenze drammatiche che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Mentre la Puglia si muove a spasso spedito verso un’emergenza gravissima e pericolosa, il presidente della Regione Puglia ci sembra preoccupato esclusivamente dal congresso del Partito Democratico e dalle sue innumerevoli e quotidiane ospitate nei talk show politici. Ricordo che lo scorso 2 febbraio, assieme ai sindaci dei Comuni che conferivano i rifiuti biostabilizzati presso la discarica Frisoli di Passo Breccioso, il cui utilizzo è stato interdetto dall’Arpa Puglia, avanzammo formalmente al Governatore una richiesta di incontro urgente. Quella richiesta è rimasta lettera morta. Nessuna risposta è arrivata a chi chiede un confronto, responsabile e di merito, su un tema così delicato”.

LE TARIFFE. “Noi sindaci – conclude il primo cittadino -, già chiamati a fare i conti con ristrettezze di bilancio e congiunture finanziarie complesse e difficili, non siamo disposti ad aumentare le tariffe della Tari a carico delle nostre comunità per l’assenza di una programmazione da parte della Regione Puglia. Michele Emiliano si ricordi che prima di essere uno dei candidati alla segreteria nazionale del PD sarebbe il presidente della Regione Puglia, eletto dai cittadini per occuparsi dei loro problemi”.

di Redazione 


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