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Emiliano riapre anche le scuole superiori con la didattica mista, i sindacati protestano

Il presidente della Regione Michele Emiliano ha emanato un'ordinanza che regola l'attività didattica delle scuole pugliesi a partire dal 25 gennaio e fino al 6 febbraio.

DUE PERIODI. Secondo l'ordinanza dal 25 al 30 gennaio tutti gli studenti delle scuole superiori svolgeranno le lezioni con la didattica digitale, mentre gli alunni delle scuole elementari e medie, nonché i bimbi della scuola dell'infanzia, proseguiranno con la didattica in presenza con possibilità per i genitori di chiedere la didattica a distanza. Dal primo febbraio e sino al 6 febbraio, invece, i ragazzi delle superiori potranno tornare a svolgere le lezioni in presenza, ma con il limite del 50% di presenza di studenti in ogni istituto.

LA RISPOSTA DELLA CGIL. L'ordinanza ha suscitato le proteste delle organizzazioni sindacali tra le quale la CGIL che scrive: “Il Presidente Emiliano fa ricadere le relazioni sindacali al punto più basso finora mai registrato. Riepilogare quanto previsto dall’ennesima ordinanza è fin toppo semplice: dal primo febbraio il regime di didattica mista su richiesta delle famiglie, imposto per ordinanza alle scuole pugliesi e che finora aveva colpito solo il primo ciclo, viene - per un malinteso senso di “par condicio” - esteso anche alla secondaria di secondo grado. Riteniamo questa misura seriamente lesiva del lavoro e della dignità di tutto il personale scolastico che quotidianamente si impegnano per arginare gli effetti nefasti della didattica mista sui livelli di apprendimento delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi. Per questo motivo ci attiveremo affinché si individuino forme di mobilitazione adeguate al livello di attacco che il mondo della scuola pugliese da settimane sta sopportando e che saranno comunicate in una conferenza stampa convocata ad hoc".

L'ANP CHIEDE IL TURNO UNICO. Contro la possibilità di scegliere tra didattica in presenza e a distanza si schiera anche l'ANP che scrive: “Non può essere imposta la frequenza scolastica a coloro richiedono espressamente di svolgere didattica a distanza, con l’elemento peggiorativo che tale opzione può essere mutata con deroga richiesta e autorizzata volta per volta dal dirigente scolastico. Per di più l’ordinanza non si esprime affatto sulla necessità di assicurare un unico turno di ingresso degli studenti nella scuola superiore, lasciando quindi le scuole nell’incertezza se applicare o meno le varie ordinanze prefettizie adottate a macchia di leopardo dai prefetti delle province pugliesi”. E ciò è tanto più grave in quanto l’ordinanza non raccoglie affatto gli argomenti a favore del turno unico di ingresso che pure ci erano stati rappresentati da esponenti della stessa Giunta regionale. E rimaniamo soprattutto in attesa della partenza, promessaci per il 1 febbraio, del piano di inserimento nelle scuole dei cosiddetti operatori sanitari scolastici che dovrebbero coadiuvare le scuole nello screening e nell’adozione di tutte le misure organizzative e sanitarie atte a contrastare la diffusione del virus nelle scuole stesse”.

di Redazione 


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