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Nuovo tecnico, vecchio Foggia: i rossoneri prima sprecano e poi cedono 2-0 alla Gelbison

Fino al 52’ sembrava di vedere in campo un altro Foggia: più propositivo, più pericoloso e con poche sbavature. Poi torna il solito Foggia che prende gol dagli avversari e sparisce dalla partita. I rossoneri perdono anche a Pagani per 2-0 contro la Gelbison e confermano i problemi presenti già con Boscaglia: troppi errori in zona gol e incapacità di reagire allo svantaggio. Gallo dovrà lavorare molto sull’aspetto mentale di questa squadra, in una settimana che porterà alla delicatissima sfida interna contro il quotato Crotone. Il nuovo tecnico, come anticipato nella conferenza pre-partita, si affida al 4-3-1-2 con Nobile tra i pali, Garattoni, Sciacca, Papazov e Nicolao in linea difensiva, Odjer, Petermann e Di Noia a formare la diga di centrocampo, Schenetti (al posto di Peralta infortunatosi nel riscaldamento) a supporto di D’Ursi e Ogunseye. Sulla sponda campana, De Sanzo risponde con un 3-5-2: D’Agostino, Gilli, Graziani, Papa, De Sena, Fornito, Correnti, Bonalumi, Loreto, Nunziante, Faella.

FOGGIA DINAMICO. Al 4’ Foggia vicinissimo al vantaggio: Schenetti pennella per Ogunseye che di testa manda incredibilmente a lato. Poco dopo è l’attaccante italo-nigeriano ad apparecchiare per Petermann che sceglie il “piattone” e manda alto da buona posizione. Primo tentativo della Gelbison al 9’ ma Nobile blocca dopo una mischia in area. I rossoneri, però, sono più propositivi e al 15’ D’Agostino è bravo a chiudere in uscita su Schenetti. Il Foggia ha il pallino del gioco in mano, Schenetti sembra maggiormente dentro la gara e Ogunseye – costantemente cercato dai suoi compagni - in avanti crea grattacapi alla difesa rossoblu. La Gelbison si affida alle ripartenze e alla buona intesa tra Nunziante e Faella ma senza incidere più di tanto. Col passare del tempo i ritmi calano e il Foggia si rivede dalle parti di D’Agostino solo al 37’ con un tiro senza pretese di D’Ursi. Ma prima della fine del primo tempo il portiere campano deve superarsi per togliere dall’incrocio un bolide di Petermann.

IL CROLLO. La ripresa comincia con il Foggia che riprende a stazionare stabilmente nella metà campo avversaria ma al 52’, alla prima vera occasione, la Gelbison passa: Faella in contropiede buca la difesa foggiana e fa 1-0 per i padroni di casa. I rossoneri accusano il colpo e lasciano campo agli avversari che, forti del vantaggio, si liberano del peso mentale del primo tempo. Iacoponi rileva uno spento D’Ursi mentre Schenetti fa posto a Peschetola. Il Foggia non punge e la Gelbison ne approfitta: al 65’ Gilli stacca più in alto di tutti e fa 2-0. Gallo corre ai ripari: fuori Petermann per Frigerio e dentro Tonin al post di un poco incisivo Ogunseye per un 3-5-2 che prova a sfruttare più il gioco sugli esterni. La reazione del Foggia, però, è solo in un timido tentativo dalla distanza di Peschetola neutralizzato senza problemi da D’Agostino. Gallo prova anche la carta Chierico per Di Noia ma l’assalto finale, più con la disperazione che con la logica, non produce risultati. Finisce 2-0 a Pagani, mentre dalla curva foggiana i tifosi urlano “vergogna”. Il cammino di Gallo comincia peggio del previsto.

di Saracino Nicola


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