Entra in ospedale in codice rosso, dimessa in serata: muore mezz’ora dopo
La trasportano all’ospedale in codice rosso, per una “sindrome neurologica acuta”, salvo rimandarla a casa in tarda serata. Mezzora dopo poi, durante il viaggio di ritorno verso la sua abitazione, la coglie nuovamente un malore e questa volta non le lascia scampo.
PROCEDIMENTO PENALE. È quanto hanno esposto i familiari della vittima (assistiti da Studio3A-Valore S.p.A.): la Procura di Foggia, per il tramite del Pubblico Ministero, Giulia Falchi, ha aperto un procedimento penale per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, per ora contro ignoti, in merito all’improvviso decesso di A. R. D. B., una donna di soli 56 anni di San Paolo di Civitate. Il fatto è avvenuto lunedì 4 gennaio, dopo essere stata dimessa dall’ospedale “Teresa Masselli Mascia” di San Severo. Il Sostituto Procuratore ha altresì disposto l’esame autoptico sulla salma incaricando a tal fine quali consulenti tecnici d’ufficio: l’incarico è stato conferito stamani, venerdì 8 gennaio 2021.
IL RICOVERO. Il primo malore avuto dalla donna ha avuto luogo poco dopo mezzogiorno entro le mura domestiche: perdita di sensi, vomito, difficoltà a parlare. Allertato subito il 118, la paziente è stata trasportata in ambulanza al “Masselli”, in codice rosso con diagnosi “sindrome neurologica acuta”, stato “soporoso”. La cinquantaseienne, dopo un primo “screening” al Pronto Soccorso, è stata sottoposta a una serie di visite ed esami in altri reparti: Anestesia e Rianimazione, presso la Neurologia degli ospedali riuniti di Foggia, nella Patologia Clinica di nuovo al Masselli.
LE DIMISSIONI. Alle 19.25 da San Severo contattano la Neurologia di Foggia e di San Giovanni Rotondo, evidentemente per ricoverare A. R. D. B., ma non c’è disponibilità di posti letto: la paziente intanto viene descritta come “vigile ma agitata”. Così, alle 22.24, la dimettono con affidamento al medico curante e con codice di dimissione “verde”, ossia “urgenza minore”, prescrivendole solo di continuare la sua terapia farmacologica per le patologie (non fisiche) di cui soffriva. L’auto non fa in tempo a giungere nel centro di San Paolo di Civitate che la donna viene colpita da un altro malore e i soccorsi sono vani: alle 22.58 ne viene certificato il decesso.
L’ESPOSTO DELLA FAMIGLIA. Non comprendendo le ragioni delle dimissioni dall’ospedale, i congiunti della vittima hanno deciso di andare fino in fondo per capire cosa sia successo e, soprattutto, se la loro cara si sarebbe potuta salvare con una diversa gestione del suo caso. È stato presentato così un esposto con la richiesta di effettuare i dovuti accertamenti per verificare eventuali profili di responsabilità nel decesso in capo ai medici. La Procura ha aperto un fascicolo: tra 60 giorni si saprà qualcosa in più sulla vicenda.
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