Era ai domiciliari, ma si intratteneva sul balcone insieme ad un altro pregiudicato
I fatti risalgono a martedì scorso e riguardano Luigi Troiano, tratto in arresto per violazione delle prescrizioni impostegli con la detenzione domiciliare dal Tribunale di Bari.
AFFACCIATI ALLA FINESTRA. Alcuni giorni prima, infatti, i militari, nel transitare davanti l’abitazione dell’uomo durante un servizio di controllo del territorio, lo avevano sorpreso affacciato al balcone di casa insieme ad un altro soggetto, già noto per i suoi precedenti di polizia. Il Troiano, resosi conto di essere stato "pizzicato" dai Carabinieri mentre stava contravvenendo alle prescrizioni impostegli dal Tribunale, che vietano di avere rapporti con persone diverse dai conviventi e, a maggior ragione, con soggetti gravitanti in ambiti malavitosi, era subito rientrato in casa insieme all'amico, sperando di eludere il controllo.
IL TENTATIVO DI FUGA DAL BALCONE. “L’ospite clandestino”, D.M., prima dell’intervento dei Carabinieri, era riuscito ad allontanarsi senza essere visto, probabilmente scendendo da un balcone mentre i militari salivano le scale. A quel punto, i Carabinieri si erano messi alla sua ricerca, riuscendo a rintracciarlo poco distante, a bordo della sua autovettura. Contestata la violazione, i Carabinieri di Vieste avevano proceduto all'immediata segnalazione al Tribunale di Sorveglianza di Bari, che ha emesso il provvedimento di revoca della detenzione domiciliare nei confronti di Troiano, disponendone l'accompagnamento in carcere.
DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA. Luigi Troiano, fanno sapere i Carabinieri di Vieste, è il padre di Gianluigi, ed entrambi sono considerati molto "vicini" al locale gruppo criminale facente capo a Marco Raduano, alias “Pallone”, col quale erano già stati tratti in arresto in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa da GIP del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia dello stesso capoluogo.
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