L'esperienza del consorzio Oltre a Bari “Agrilevante”: un tuffo nel passato, quando la Fiera si faceva a Foggia
L'esperienza del consorzio Oltre a Bari “Agrilevante”, un tuffo nel passato quando la Fiera si faceva a Foggia
Partecipare a Bari “Agrilevante” è un po' come fare un salto indietro nel tempo quando Foggia balzava alla cronaca nazionale per la Fiera dell’Agricoltura, che ormai di fatto non esiste più. Bambini accompagnati dai loro genitori che salgono sui trattori, droni di ultima generazione per prendersi cura dei campi, macchinari per lavorare la terra, capannoni con animali tipici dell'agricoltura. Per questo, diventa particolarmente importante la presenza dei prodotti antimafia e solidali realizzati dalle cooperative sociali del consorzio Oltre la rete di imprese di Foggia all'esposizione Internazionale delle macchine, degli impianti e delle tecnologie per la filiera agricola e la zootecnia, tra le manifestazioni fieristiche più importanti dedicate al settore primario che si svolgono nell’intero bacino mediterraneo in programma alla Fiera del Levante dal 9 al 12 ottobre.
PRODOTTI ANTIMAFIA. In particolare, le realtà foggiane del consorzio sono presenti nel gazebo degli eventi organizzati dal Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste a supporto della candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO. Il Ministero ha invitato Legacoop Agroalimentare, tramite le strutture territoriali, a partecipare all’iniziativa. Le realtà del consorzio Oltre, aderente a Legacoop Puglia, sono impegnate nel far conoscere i vari prodotti. Come quelli realizzati da Altereco sul bene confiscato alla mafia di “Terra Aut”, in agro di Cerignola, oggi luogo di sviluppo, lavoro, economia, giustizia sociale. Lo chef Stefano Torelli, ristoratore di Villa Bianca Ricevimenti di Corato, anima i momenti di show cooking preparando piatti di pasta o prelibati assaggi utilizzando prodotti come patè di cime di rapa, pomodori secchi sott’olio, passata di pomodoro bio. Sapori sapientemente conditi sulla pasta biologica a marchio centonove/novantasei - in riferimento alla bottega di piazza Cavour n. 3 a Foggia in cui si vendono prodotti etici, solidali e liberati dalle mafie - che sin dal nome vuole raccontare l’importanza e l’efficacia della legge 109/96, la normativa che consente la restituzione alla collettività delle ricchezze e dei patrimoni sottratti alle organizzazioni criminali favorendone il riutilizzo pubblico e sociale.
INCLUSIONE SOCIALE. Spazio nello stand del Masaf anche al miele millefiori “Volìo” realizzato dalla cooperativa sociale Ortovolante, i cui operatori si prendono cura delle api e delle arnie per tutelare la biodiversità. Attraverso attività di agricoltura sociale la cooperativa favorisce percorsi di inclusione sociale e lavorativa di persone in condizioni di fragilità diverse, in particolare con problemi di salute mentale, che sono coinvolte nella realizzazione del miele. Come gli ospiti di Casa per la Vita Brecciolosa di San Marco la Catola, la struttura socio-sanitaria gestita da Sicura srl che accoglie persone con problematiche psicosociali e/o psichiatriche. Coinvolti nel laboratorio di Apicoltura, gli ospiti sono impegnati nelle varie attività di realizzazione del miele, fino al lavoro di etichettatura dei barattoli. Quattro giorni in cui poter far conoscere i prodotti gastronomici e raccontare attraverso i loro sapori le storie degli uomini e delle donne impegnati a coltivarli, a raccoglierli, a trasformarli, a portarli sulle nostre tavole per raccontare una nuova storia, che ha il sapore della bellezza ed il profumo dell’opportunità.
LA SCONFITTA DELLA FIERA DI FOGGIA. La domanda che gira nella testa mentre si passeggia per gli stand di Bari “Agrilevante” è come sia stato possibile per la Fiera di Foggia perdere tutto questo, spazzare via in pochi anni un'esperienza preziosa per tutto il territorio che di agricoltura ci vive – o viveva – senza che si sia trovata una soluzione, un'alternativa, una risposta concreta a questa rumorosa mancanza. La politica passata, quella presente e quella futura, sono davvero così esenti da responsabilità. Girare per gli stand, ascoltare la babele di voci provenienti da tutto il mondo, misurarsi con persone che alzano il livello in fatto di accoglienza, servizi, economia fa comprendere meglio la sconfitta subita da tutta la Capitanata e dall'intero comparto agricolo, soprattutto alla luce delle tante innovazione tecnologiche e sociali presenti nel settore. Un colpo inferto anche ai tanti bambini che neanche sanno cosa voglia dire andare alla Fiera con mamma, papà, i nonni per guardare gli animali e salire sui trattori sognando di essere cavalieri invincibili di un mondo passato che, a pensarci, mette davvero tanta nostalgia.
Emiliano Moccia
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