Disastro colposo e omicidio colposo: questi i reati ipotizzati, al momento a carico di persone da identificare, nell'indagine aperta dal Pubblico Ministero di Foggia, Alessandra Fini, a seguito dell'esplosione di Via De Amicis (LEGGI RESOCONTO).
SENTITO IL PRESIDENTE AMGAS. Gli agenti della squadra mobile della Questura infatti, hanno già ascoltato il presidente dell'Amgas e, con lui, anche i due tecnici che ieri sera hanno compiuto il sopralluogo nello stabile (fonte: Ansa ndr), dopo la chiamata di alcuni residenti. In merito a ciò, resta aperto un dubbio di non trascurabile importanza: a dire del direttore generale dell'Amgas, Marcello Iafelice, la segnalazione ricevuta sarebbe stata una, soddisfatta per giunta nell'arco di mezzora (LEGGI L'INTERVISTA). Secondo la testimonianza di alcuni inquilini, compresi due superstiti della palazzina, le telefonate sarebbero state almeno un paio (GUARDA VIDEO), ripetute a causa del non immediato intervento dei tecnici (saranno gli inquirenti e i rapporti dei vigili del fuoco a dare maggiori indicazioni in merito).
GLI ALTRI ASCOLTATI DAGLI INQUIRENTI. Oltre ai tre lavoratori dell'azienda, sono stati ascoltati, sempre questa mattina, anche i feriti: l'ottantacinquenne Antonio Morelli, dall'appartamento del quale si sarebbe verificata la fuga di metano, i coniugi che abitavano nell'appartamento che si trova sopra quello dell'85enne, Anna Rosa Ricucci, di 62 anni, e suo marito Alberto Capolongo, di 62, e uno degli inquilini che ha chiamato i tecnici dell'Amgas per segnalare la fuga di gas.
PRESIDIO ANTI-SCIACALLI. Intanto, sul luogo del crollo, alcuni volontari della protezione civile insieme con i vigili urbani stanno presidiando la zona, allo scopo di evitare azioni di sciacallaggio. Sotto controllo, naturalmente, soprattutto l'intero stabile di via De Amicis: un edificio di sei piani che ospita 27 abitazioni e che si sviluppa a forma di “L”. Attualmente infatti, la palazzina è stata completamente sgomberata anche se, secondo le prime verifiche dei vigili del fuoco, non vi sarebbero danni strutturali se non ai due appartamenti del piano terra dove si è verificata l'esplosione, e a quelli del primo piano sovrastanti che hanno subito il crollo del pavimento e che sono sotto sequestro. Ad ogni modo, fanno sapere dal Comune, ad alcuni residenti è stato dato il permesso di rientrare nelle proprie case, accompagnati dai vigili del fuoco, per prelevare gli effetti personali necessari. Per tutti, il Comune sta provvedendo a trovare alloggi adeguati in alberghi o altre sistemazioni.
Disastro colposo e omicidio colposo: questi i reati ipotizzati, al momento a carico di persone da identificare, nell'indagine aperta dal Pubblico Ministero di Foggia, Alessandra Fini, a seguito dell'esplosione di Via De Amicis (L
EGGI RESOCONTO).
SENTITO IL PRESIDENTE AMGAS. Gli agenti della squadra mobile della Questura infatti, hanno già ascoltato il presidente dell'Amgas e, con lui, anche i due tecnici che ieri sera hanno compiuto il sopralluogo nello stabile, dopo la chiamata di alcuni residenti. In merito a ciò, resta aperto un dubbio di non trascurabile importanza: a dire del direttore generale di Amgas spa, Marcello Iafelice, la segnalazione ricevuta sarebbe stata una, soddisfatta per giunta nell'arco di mezzora (
LEGGI L'INTERVISTA). Secondo la testimonianza di alcuni inquilini, compresi due superstiti della palazzina, le telefonate sarebbero state almeno un paio (
GUARDA VIDEO), ripetute a causa del non immediato intervento dei tecnici (saranno gli inquirenti e i rapporti dei vigili del fuoco a dare maggiori indicazioni in merito).
GLI ALTRI ASCOLTATI DAGLI INQUIRENTI. Oltre ai tre lavoratori dell'azienda, sono stati ascoltati, sempre questa mattina, anche i feriti: l'ottantacinquenne Antonio Morelli, dall'appartamento del quale si sarebbe verificata la fuga di metano, i coniugi che abitavano nell'appartamento che si trova sopra quello dell'85enne, Anna Rosa Ricucci, di 62 anni, e suo marito Alberto Capolongo, di 62, e uno degli inquilini che ha chiamato i tecnici dell'Amgas per segnalare la fuga di gas.
PRESIDIO ANTI-SCIACALLI. Intanto, sul luogo del crollo, alcuni volontari della protezione civile insieme con i vigili urbani stanno presidiando la zona, allo scopo di evitare azioni di sciacallaggio. Sotto controllo, naturalmente, soprattutto l'intero stabile di via De Amicis: un edificio di sei piani che ospita 27 abitazioni e che si sviluppa a forma di “L”. Attualmente infatti, la palazzina è stata completamente sgomberata anche se, secondo le prime verifiche dei vigili del fuoco, non vi sarebbero danni strutturali se non ai due appartamenti del piano terra dove si è verificata l'esplosione, e a quelli del primo piano sovrastanti che hanno subito il crollo del pavimento e che sono sotto sequestro. Ad ogni modo, fanno sapere dal Comune, ad alcuni residenti è stato dato il permesso di rientrare nelle proprie case, accompagnati dai vigili del fuoco, per prelevare gli effetti personali necessari. Per tutti, il Comune sta provvedendo a trovare alloggi adeguati in alberghi o altre sistemazioni.