A cento anni dalla nascita del mitico vagabondo, Charlot, il Teatro dei Limoni presenta "to be or not to be Chaplin" di D. Francesco Nikzad, prodotto in collaborazione con i Solisti Dauni, autori delle musiche originali dello spettacolo. Venerdì 31 ottobre, lo spettacolo sul grande attore e comico americano, Charlie Chaplin, inaugura la stagione teatrale Giallocoraggioso 2014/15. Repliche: 1,2, 7, 8 e 9 novembre.
NON UNA BIOGRAFIA DEL CELEBRE ATTORE. Giuseppe Rascio, tra i fondatori del sodalizio di via Giardino, è l'unico attore in scena, come appare nel “teaser” video dello spettacolo lanciato tramite i social network dalla compagnia foggiana (qui riproposto). A “muoverlo”, la regia di Roberto Galano e le musiche originali di Mario Rucci, dei Solisti Dauni. Uno spettacolo che, come recita la sinossi, non è da intendersi come “una biografia del famoso attore inglese, ma una ricerca nel suo mondo interiore, e nell’universo che ogni artista racchiude dentro di sé”. L'eco shakespeariano, d'altronde, è già nel titolo, in quel riferimento amletico noto a tutti che però, nella versione del Teatro dei Limoni, ricade direttamente sul rapporto tra attore e personaggio stesso, tra attore e mondo che lo circonda.
CHAPLIN DENTRO CHAPLIN. “Il suo rapporto ossessivo con le donne, il suo rapporto con la madre, sono il vaso di Pandora della sua esistenza”: il succo è tutto nella personalità, nello scavo di Chaplin dentro Chaplin, nelle sue stesse paure. Queste sono quelle di tutti gli uomini, almeno in superficie: il terrore di invecchiare e morire, la solitudine, il timore di vedere usato il proprio nome e la propria faccia unicamente per fini commerciali, come una macchietta di se stesso. Ciò che non comune agli altri uomini è l'arte e la forza di un personaggio enorme, che forse solo il teatro ha la capacità di asciugare e proporre in tutta la sua evidenza (info prenotazioni: 324.9948645; info@teatrodeilimoni.it; previste riduzioni per gli universitari, gli studenti dell'Accademia delle Belle Arti e quelli della scuola secondaria).
A cento anni dalla nascita del mitico vagabondo, Charlot, il Teatro dei Limoni presenta "to be or not to be Chaplin" di D. Francesco Nikzad, prodotto in collaborazione con i Solisti Dauni, autori delle musiche originali dello spettacolo. Venerdì 31 ottobre, lo spettacolo sul grande attore e comico americano, Charlie Chaplin, inaugura la stagione teatrale Giallocoraggioso 2014/15. Repliche: 1,2, 7, 8 e 9 novembre.
NON UNA BIOGRAFIA DEL CELEBRE ATTORE. Giuseppe Rascio, tra i fondatori del sodalizio di via Giardino, è l'unico attore in scena, come appare nel “teaser” video dello spettacolo lanciato tramite i social network dalla compagnia foggiana (qui riproposto). A “muoverlo”, la regia di Roberto Galano e le musiche originali di Mario Rucci, dei Solisti Dauni. Uno spettacolo che, come recita la sinossi, non è da intendersi come “una biografia del famoso attore inglese, ma una ricerca nel suo mondo interiore, e nell’universo che ogni artista racchiude dentro di sé”. L'eco shakespeariano, d'altronde, è già nel titolo, in quel riferimento amletico noto a tutti che però, nella versione del Teatro dei Limoni, ricade direttamente sul rapporto tra attore e personaggio stesso, tra attore e mondo che lo circonda.
CHAPLIN DENTRO CHAPLIN. “Il suo rapporto ossessivo con le donne, il suo rapporto con la madre, sono il vaso di Pandora della sua esistenza”: il succo è tutto nella personalità, nello scavo di Chaplin dentro Chaplin, nelle sue stesse paure. Queste sono quelle di tutti gli uomini, almeno in superficie: il terrore di invecchiare e morire, la solitudine, il timore di vedere usato il proprio nome e la propria faccia unicamente per fini commerciali, come una macchietta di se stesso. Ciò che non comune agli altri uomini è l'arte e la forza di un personaggio enorme, che forse solo il teatro ha la capacità di asciugare e proporre in tutta la sua evidenza (info prenotazioni: 324.9948645; info@teatrodeilimoni.it; previste riduzioni per gli universitari, gli studenti dell'Accademia delle Belle Arti e quelli della scuola secondaria).