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Estorsioni, arrestato caporal maggiore: 'Se vuoi consegnare i prodotti, devi pagare'

Le vittime erano aggredite con calci e pugni

È stato arrestato dai Carabinieri di Foggia, Fabio Delli Carri, 37 anni caporal maggiore dell’esercito, ritenuto responsabile dei delitti di tentata estorsione a imprenditori locali attivi nel settore alimentare caseario.
LA PRIMA DENUNCIA. L’indagine era partita nel 2013 dopo la denuncia di un commerciante del settore caseario della provincia di Avellino. L’uomo si era rivolto ai carabinieri dopo aver subito delle minacce sfociate in un’aggressione da parte di due foggiani, tra cui Delli Carri.
L’AGGRESSIONE. Il commerciante aveva raccontato che, durante una delle consegne ai ristoratori locali, era stato picchiato con calci e pugni al corpo e al viso da due persone. In quell'occasione Delli Carri si era presentato e aveva minacciato l’uomo dicendo: ‘Se vuoi continuare a consegnare i prodotti a Foggia devi pagare tremila euro’. La vicenda era stata confermata da un collega della vittima che aveva assistito all’aggressione ed era fuggito.
LE INDAGINI. Le indagini avevano confermato che Delli Carri, assieme ad altri soggetti su sui sono in corso accertamenti, aveva realizzato un’attività estorsiva nei confronti di altri quattro imprenditori operanti nel settore caseario.
IL MODUS OPERANDI. Le modalità con la quale gli estorsori svolgevano l’attività erano sempre le stesse: dopo aver localizzato i furgoni utilizzati dai commercianti locali per le varie consegne di prodotti caseari presso pizzerie, ristoranti e negozi di alimentari, procedevano ad incendiarli utilizzando del liquido infiammabile.
ALTRO EPISODIO. Un’altra aggressione si era consumata ai danni di un furgone nei pressi della pizzeria Da Massimo a Foggia (colpita anch'essa da un attentato in estate). La vittima era stata avvicinata da un giovane: dopo aver chiesto un accendino, l'aggressore - accertandosi che l’uomo facesse consegne di prodotti alimentari - ha atteso fuori dalla pizzeria e ha picchiato il malcapitato con calci e pugni.
I FURGONI BIANCHI. L’attività investigativa ha confermato come gli aggressori operassero sempre in maniera spregiudicata, avvicinando e picchiando selvaggiamente i fornitori, subito dopo aver appreso il contenuto (prodotti caseari) dei prodotti trasportati. A nulla serviva lo stratagemma di utilizzare furgoni totalmente bianchi e senza scritte per le consegne, proprio per non farsi riconoscere dagli aguzzini.
LE ALTRE TRE PERSONE. L’attività di indagine non si ferma e proseguirà per poter accertare la posizione di altre tre persone coinvolte nell’attività di produzione e commercio di prodotti caseari nella città di Foggia, che era di fatto ‘favorita’ dall’attività illecita dell’arrestato. Inoltre, i carabinieri stanno cercando di capire se questa vicenda possa essere collegata agli attentati che si sono verificati nelle scorse settimane.

di Redazione 


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