Estorsioni ai danni di imprenditori agricoli, due arresti: l'indagine è partita dagli appunti sui block notes
Alle prime luci dell’alba del 25 ottobre, personale della Compagnia Carabinieri di San Giovanni Rotondo, coadiuvato dallo squadrone eliportato cacciatori di Puglia, ha dato esecuzione a due misure cautelari personali (una in carcere, una ai domiciliari), emesse dal GIP del Tribunale di Foggia.
L’indagine coinvolge due persone di San Marco in Lamis, che in concorso tra loro, al fine di procurarsi l’ingiusto profitto pari al prezzo pagato e richiesto per la mietitura del grano, con minaccia di danneggiamenti e violenza, costringevano gli imprenditori agricoli proprietari dei terreni collocati nei pressi della località “Brancia”, agro di San Severo a servirsi della ditta da loro controllata per la mietitura e a cedere parte del guadagno a F. L., nonché parcare i loro mezzi presso la sua masseria dietro cospicuo pagamento annuo. In caso di ingaggio di ditta diversa da quella da loro controllata, gli imprenditori agricoli subivano pressioni e successivi danneggiamenti.
IL QUADRUPLICE OMICIDIO. L’indagine trae origine dal ritrovamento di 2 block notes (in cui erano annotati nomi e cifre) nell’abitazione di un pregiudicato di San Marco in Lamis, perquisita nell’ambito dei servizi ad alto impatto attuati a seguito del quadruplice omicidio avvenuto nei pressi della Stazione ferroviaria, ormai dismessa, di San Marco in Lamis, dove a perdere la vita furono anche i due fratelli Luciani, due onesti agricoltori trovati a passare per caso sul luogo dei fatti.
I BLOCK NOTES. Gli investigatori del Nucleo Operativo della Compagnia di San Giovanni Rotondo, insospettiti dai nomi e dalle cifre contenute nei suddetti block notes, hanno avviato una peculiare attività di indagine volta a capirne il contenuto e il motivo di tali annotazioni, risultate essere le pesature quotidiane del raccolto dei cereali.
Le indagini hanno fatto emergere e accertare, attraverso le escussioni di numerosi soggetti (seppur alcuni dei quali reticenti), il chiaro quadro di una costante e ben organizzata attività criminale, la quale si è avvalsa della forza intimidatrice e coercitiva al fine di privare gli agricoltori di zona della capacità di autodeterminarsi nella scelta delle ditte di cui servirsi per la mietitura di orzo e grano, pena danneggiamento dei mezzi di lavoro o altre forme di violenza; tra l’altro, in alcuni casi, unica fonte di sostentamento economico delle vittime oggetto di ritorsione e sottomissione ai limiti della sudditanza.
I due, infatti, costringevano gli imprenditori agricoli di zona ad ingaggiare, per la mietitura, la ditta da loro controllata cedendone parte del guadagno ed obbligandoli anche a parcheggiare i mezzi agricoli, dietro pagamento, proprio presso i capannoni di proprietà di uno dei due indagati per “tenerli al sicuro” da danneggiamenti. Qualora qualcuno avesse deciso autonomamente di rivolgersi ad altre ditte per la mietitura, queste sarebbero state costrette a “fuggire”, come infatti accaduto, senza nemmeno intascare il guadagno per il lavoro svolto.
LE PRESSIONI. Gli agricoltori di zona, la gran parte dei quali di San Marco in Lamis, sono stati altresì costretti ad accettare di far pascolare, nei propri terreni, gli animali di proprietà di uno degli indagati a titolo gratuito, oltre ad essere obbligato a “dovergli” consegnare parte del raccolto senza alcuna altra lecita motivazione, nonché cedere gratuitamente la paglia che rimaneva sul terreno al termine della mietitura. E’ chiaro come uno dei due indagati abbia spadroneggiato e dettato legge, indisturbato nel piegare gli agricoltori alla sua volontà, avvalendosi della loro fama criminale.
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