Estorsioni, rapine e minacce: smantellata una "piazza dello spaccio" a Cagnano Varano
Nelle prime ore di questa mattina, 22 aprile, i Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Vico del Gargano, coadiuvati dal personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia” e dal Nucleo Cinofili di Modugno, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Foggia, nei confronti di 9 persone del posto, 7 sottoposti a arresti domiciliari e 2 ad obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, per aver organizzato quella che gli inquirenti hanno ribattezzato “una piazza di spaccio di stupefacenti” in quel centro, mediante la quale detenevano e cedevano considerevoli quantitativi di dosi di hashish e marijuana.
L’ESPLOSIONE. Le indagini sono state originate da un ordigno fatto esplodere nel mese di settembre 2018 a Cagnano Varano nei pressi dell’abitazione di un cittadino. L’attività info-investigativa, svolta dall’1 ottobre 2018 al 30 giugno 2019, ha consentito di accertare l’esistenza di una rete di cagnanesi dediti alla detenzione e cessione di stupefacenti, in particolare di hashish e marijuana, nell’ambito della quale per assicurarne la funzionalità e la redditività, venivano commessi anche i reati di rapina, estorsione, ricettazione e il tentativo ben organizzato di impossessarsi del denaro custodito in un postamat, non riuscito, poiché dissuasi dalla presenza dei Carabinieri.
I SEQUESTRI. Le perquisizioni hanno permesso di rinvenire e sequestrare:
- grammi 1100 circa di marijuana (4756 dosi – valore 24.000 euro) - grammi 32 circa hashish (155 dosi – valore 1600 euro) - grammi 07 cocaina (31 dosi – valore 2500 euro);
- 1 ordigno artigianale con miccia (peso 120 gr.) - 6 grossi petardi (altezza 20 cm diametro 5 cm);
- grammi 22 di polvere esplosiva - 133 munizioni di vario calibro, per armi corte e lunghe;
- 1 pistola semiautomatica cal.9 clandestina - 2 caricatori per pistola 7.65 - 2 caricatori per pistola cal.9;
- 1 fucile cal.12 doppietta con matricola abrasa - 1 canna da fucile cal.12 (canne mozze - cm 15);
- bilancini di precisione e materiale per il confezionamento dello stupefacente.
LE ESTORSIONI. Dall’evoluzione delle indagini si è accertato come il ruolo di fornitori fosse svolto dai fratelli Tarantino, che ponevano anche in essere delle estorsioni, con estrema violenza, nei confronti degli acquirenti che non pagavano tempestivamente lo stupefacente, rivolgendosi in un caso al padre di uno dei debitori. Nell’occasione particolare, costrinsero la vittima a consegnare la somma di 600 euro dovuta dal figlio per la cessione di droga, minacciandola di morte con una spranga di ferro. Gli indagati hanno agito dimostrando una profonda conoscenza del contesto criminale, le modalità di organizzazione dei reati e con la consapevolezza di essere tenuti per la loro pericolosità, agendo senza timore di conseguenze, inoltre sapevano sempre a chi rivolgersi per acquistare lo stupefacente, minacciavano chi si opponeva alle loro richieste, anche se di minore età.
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