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Discoteche, lidi e aziende agricole: la Finanza non fa sconti, controlli a raffica su evasione e lavoro nero 

Pioggia di denunce e sequestri

Lavoro sommerso, evasione e sfruttamento dei lavoratori. Su questi settori continua a incentrarsi in questi giorni l’attività dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia, con una serie di controlli e ispezioni.

LAVORO NERO. Ecco un po’ di numeri: 104 aziende ispezionate, tra strutture ricettive, bar, ristoranti, pizzerie e lidi balneari in cui sono stati individuati 157 lavoratori completamente “in nero”, tra i quali anche un minore, e 47 irregolari. Nei confronti di 15 imprese, di cui 4 operanti nel comparto agricolo, che impiegavano più del 20% della manodopera irregolare, sono state avviate le procedure per l’irrogazione della maxi sanzione prevista ed è stata proposta la sospensione dell’attività alla competente Direzione Provinciale del Lavoro.

LE DISCOTECHE. Anche 11 discoteche e lidi balneari che organizzavano serate danzanti sotto la lente della Guardia di Finanza: individuati 17 lavoratori in nero (8 in un solo lido/discoteca di Zapponeta) e 22 giovani in possesso di sostanze stupefacenti, successivamente segnalati al Prefetto di Foggia. Quattro delle suddette attività sono risultate prive della prevista licenza rilasciata dal Questore. Le relative strutture, del valore di oltre 700mila euro, sono state sottoposte a sequestro.

SANGUE VERDE. Nel settore dell’agricoltura, dopo l’operazione “Sangue verde”, che ha portato alla denuncia di 51 soggetti, con una persona tratta in arresto per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento sono stati avviati ulteriori controlli nei confronti di 36 aziende agricole in cui sono stati individuati 260 lavoratori, dei quali 49 risultati completamente “in nero” e 4 irregolari.

IL CAPORALATO. Due i casi più significativi di caporalato: in un’azienda agricola di Lucera 13 dei 17 braccianti agricoli impegnati nella raccolta del pomodoro sono risultati completamente “in nero” in quanto sprovvisti di contratto d’assunzione e della comunicazione preventiva relativa all’instaurazione del rapporto di lavoro. Inoltre 15 lavoratori stranieri impiegati nella raccolta del pomodoro da un’azienda di Serracapriola, stanchi di essere sottopagati e di non essere regolarizzati dal punto di vista contributivo, si sono rivolti alla Guardia di Finanza per far valere i propri diritti.

di Redazione 


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