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Ex distretto militare, firmate le ordinanze di sgombero delle famiglie rientrate

“Sono state firmate le ordinanze dirigenziali di sgombero nei confronti delle famiglie, censite dal Corpo di Polizia Municipale, attualmente occupanti abusivamente la struttura dell’ex Distretto Militare dopo l’Ordinanza con cui la Seconda Sezione Penale – in funzione di Tribunale del Riesame – del Tribunale Ordinario di Foggia aveva disposto il dissequestro del bene, con la conseguente restituzione dell’immobile alla proprietà dell’Amministrazione comunale” (LEGGI:Ex distretto militare, rientrate alcune famiglie: nuovo braccio di ferro con il Comune).

LA DECISIONE. Ad annunciarlo è il Comune di Foggia, che spiega come lo scorso 9 gennaio – a seguito della riunione del Coordinamento provinciale delle Forze di polizia tenutasi il 29 dicembre -, il sindaco Franco Landella, con propria nota, abbia fornito l’indicazione di predisporre tutti gli atti utili a liberare l’immobile. Difatti – evidenziano da Palazzo di Città -, nonostante l’azione del personale del Corpo di Polizia Municipale finalizzata allo sgombero della struttura, cui gli occupanti si sono opposti con atti di resistenza, l’ex caserma Oddone risulta ancora occupata illegittimamente ed abusivamente.

LA “COERENZA”. I provvedimenti adottati – sottolineano dal Comune - si pongono quindi in continuità e in coerenza con tutte le decisioni assunte in precedenza sul piano amministrativo. A seguito del provvedimento di dissequestro, l’Amministrazione comunale aveva infatti escluso l’utilizzo dell’ex Caserma Oddone per scopi abitativi, nel rispetto della clausola di salvaguardia contenuta nell’atto attraverso cui il Demanio Militare, in data 5 giugno 2015, ha trasferito la proprietà della struttura al Comune di Foggia, confermando la volontà già espressa ed indicata dal Consiglio comunale. L’assemblea municipale, infatti, con deliberazione numero 124 del 20 marzo 2015, approvata alla unanimità, decise di destinare la struttura a “finalità pubblico-istituzionale ad uso diretto dell’Ente quali sedi istituzionali e di rappresentanza, uffici ecc.”. Destinazione, peraltro, indicata esplicitamente nell’atto di trasferimento della proprietà del bene dal Demanio Militare al Comune di Foggia.

IL SALVA ENTI. “Si tratta dunque di ordinanze doverose e vincolate – concludono da Palazzo di Città -, dovendo l’Amministrazione comunale tutelare il corretto utilizzo del proprio patrimonio (la struttura è inserita in un programma virtuoso di valorizzazione e razionalizzazione dei beni di proprietà destinati ad uffici pubblici comunali) senza incorrere in ipotesi di danno erariale ed in coerenza con quanto indicato dall’azione di monitoraggio svolta dalla Corte dei Conti di Bari sul piano ‘Salva Enti’ - al quale, com’è noto, il Comune di Foggia ha aderito - tendente alla diminuzione complessiva dei costi per utenze e consumi”.

di Redazione 


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