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All'Expo è protagonista Ascoli Satriano: Michele Placido vanta i Grifoni e l'arte del suo paese VIDEO

La loro storia è degna di una sceneggiatura, tanto da essersi meritati la copertina del libro di Jason Felch and Ralph Frammolino, Chasing Aphrodite, arrivato al premio Pulitzer, che racconta degli acquisti illeciti dei musei del mondo. Sono i Grifoni di Ascoli Satriano, protagonisti ieri all’Expo di Milano dello spettacolo teatrale “Mistero, Mito e Poesia - Poetica da Saffo a Euripide” con Michele Placido e Ambra Angiolini

GLI AMBASCIATORI. All’Expo di Milano Michele Placido e Ambra Angiolini hanno celebrato agli “Ambasciatori di Puglia” Un omaggio al simbolo della terra natia del regista, attore e sceneggiatore che, nell’Auditorium di Palazzo Italia completamente esaurito in ogni ordine di posto, ha interpretato brani scelti di Saffo, ripercorrendo il mito tra storia e leggenda, paesaggi e liriche di amore, eroi e dei. Accanto a Michele Placido, Ambra Angiolini che ha letto la più famosa tragedia greca al femminile, la tormentata storia di una donna ripudiata e vendicativa, barbara e infanticida per amore: la Medea di Euripide.

L’INCONTRO. Lo spettacolo è stato preceduto da un incontro organizzato dal Comune di Ascoli Satriano e dedicato al prezioso Trapezophoros, “sostegno di mensa” in marmo dipinto del IV sec a.C. con i due animali mitologici che azzannano una cerva, unico heritage archeologico che rappresenta l’Italia all’Esposizione Universale, oggetto di un progetto strategico sostenuto dalla Regione Puglia.

I GRIFONI. Appartenenti ad un corredo funerario daunio del IV secolo a.C., ancora policromo, i Grifoni furono probabilmente rinvenuti e trafugati tra il 1976 e il 1977, per poi essere venduti illecitamente, dopo una serie di passaggi, al Getty Museum (California). Una battaglia vinta dalla forza della cultura, tanto da essere stati recuperati dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio e del Ministero dei Beni culturali e restituiti alla loro terra. Un’opera d’arte che dopo Expo ritornerà ad Ascoli Satriano, entrando nell’immaginario collettivo e universale come sinonimo di italianità, bellezza, arte e cultura, soggetto narrante di un Mezzogiorno crocevia di culture e culla di civiltà.

di Redazione 


 COMMENTI
  • Maurizio Pellegrini

    15/09/2015 ore 08:50:12

    La storia di questa scultura, quella legata al tombarolo che nel 2002, in punto di morte, chiese ai carabinieri di ritrovare i grifoni da lui trafugati e recuperati dalle conseguenti indagini dei Carabinieri del TPC, è solo la parte finale. I Grifoni che attaccano la cerva, insieme al trapezophoros, alla statua di Apollo, ed ad atri importanti reperti sono stati individuati, prima del 2000, dagli archeologi della Soprintendenza archeologica per l'Etruria Meridionale Rizzo e Pellegrini , come opera di scavi clandestini effettuati nel sud d'Italia, passati per le mani del trafficante Giacomo Medici e per quelle dei trafficanti internazionali Symes ed Hecht, e venduti al museo Paul Getty di Los Amgeles attraverso la collezione Templesman. Lo confermano le pubblicazioni scritte nell'ambito del caso Giacomo Medici, del suo processo e di quello verso Marion True, responsabile dell'acquisto da parte del museo, e Robert Hecht svoltosi a Roma: The Medici Conspirancy di Watson e Todeschini, The Lost Chalice di Vernon Silver, I predatori dell'Arte perduta del giornalista del Messaggero Fabio Isman e ne Chasing Aphrodite dei giornalisti del Los Angeles Times Felch e Frammolino. La storia può essere confermata anche dalla lettura della sentenza del processo Medici, condannato in via definitiva ad 8 anni. Se interessa potrei fornire passi di questi documenti perché non è sopportabile vedere oscurato sui giornali, sul sito di Ascoli Satriano, addirittura in una fiction di Rai Storia, il lavoro di anni di indagini scientifiche e investigative da parte di funzionari dei Beni Culturali.
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