Il tribunale delle imprese di Bari ha condannato in primo grado il Comune di Foggia a risarcire la curatela del fallimento di Amica per un importo di oltre 27milioni di euro. Sono stati dichiarati responsabili in solido per importi singoli fino a quasi 19milioni di euro anche ex amministratori, sindaci e direttori generali dell’azienda partecipata di igiene urbana.
LA SENTENZA. La somma è astronomica e potrebbe impattare non poco sull’equilibrio di bilancio del Comune di Foggia. Secondo i giudici specializzati in tema di impresa, l’Ente comunale è tenuto al risarcimento extracontrattuale nei confronti dei creditori sociali per un importo di 27.498.334,25 euro. L’importo è stato quantificato come somma accumulatasi negli anni dal 2007 al 2010 (6,5 milioni di euro circa nel 2007, 500mila euro nel 2008, circa 10milioni nel 2009 e circa 10,5 nel 2010). Il Comune è chiamato a rispondere in quanto socio unico di Amica. Si trattava di una società in house su cui da Palazzo di città veniva esercitato il cosiddetto controllo analogo con poteri di coordinamento e controllo. Ne deriva – scrivono i giudici – “che il Comune abbia influito in maniera determinante sulle dinamiche societarie”. Non va esclusa, tuttavia, la responsabilità di amministratori, sindaci e direttori generali che – scrivono sempre i giudici - “sono chiamati ad adempiere ai loro doveri imposti dalla legge e dallo statuto sociale, incorrendo, in caso di violazione, nelle responsabilità che ne derivano, nei confronti dei soci e dei creditori sociali, indipendentemente dalla sussistenza di un controllo sulla società da parte di un ente esterno”. Sono stati pertanto condannati anche Elio Aimola, Saverio Balestrucci, Maria Teresa Zingrillo, Lucia Murgolo, Fabrizio Cangelli, Carlo Marconi, Michele Simone, Mario Mancaniello, Giuseppe Salvato oltre che gli eredi di Michele Milano, Raffaele Brigida e Francesco Paolo Marasco nel frattempo deceduti.
GLI IMPORTI. Di seguito tutti gli importi da risarcire:
- Comune di Foggia: fino alla concorrenza di € 27.498.334,25;
- Aimola Elio: fino alla concorrenza di € 13.718.891,54;
- Eredi di Milano Michele: fino alla concorrenza di € 2.462.563,94;
- Balestrucci Saverio: fino alla concorrenza di € 2.462.563,94;
- Brigida Luigi e Brigida Paola (in qualità di eredi di Brigida Raffaele): fino alla concorrenza di € 13.718.891,54;
- Zingrillo Maria Teresa: fino alla concorrenza di € 13.718.891,54;
- Murgolo Lucia: fino alla concorrenza di € 1.842.453,92;
- Cangelli Fabrizio: fino alla concorrenza di € 1.842.453,92;
- Marconi Carlo: fino alla concorrenza di € 973.371,88;
- Simone Michele: fino alla concorrenza di € 6.095.059,99;
- Pecorella Dora e Marasco Giuseppe (in qualità di eredi Francesco Paolo Marasco): fino alla concorrenza di € 12.747.215,31;
- Mancaniello Mario: fino alla concorrenza di € 18.926.928,91;
- Salvato Giuseppe: fino alla concorrenza di € 18.926.928,91.