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Farmaco antirigetto sostituito in Puglia dal generico, il medico trapiantato Francesco Niglio: “Non si gioca con il bene della salute”

Un farmaco antirigetto utilizzato in caso di trapianti di reni o fegato non è più disponibile nelle farmacie pugliesi in quanto sostituito con uno generico che contiene lo stesso principio attivo. Il timore, tuttavia, è che non vi siano adeguate garanzie sulla effettiva efficacia terapeutica sui singoli.

LA DENUNCIA. A denunciarlo è il medico foggiano Francesco Niglio contrariato, inoltre, poichè la modifica è intervenuta senza adeguata informativa. Niglio, oltre ad essere dirigente medico degli ospedali riuniti di Foggia, è in prima persona un paziente trapiantato dal 2005. Con un post sul proprio profilo facebook lamenta: “Mi sono recato alla farmacia della ASL per ritirare come trapiantato e come consuetudine un farmaco antirigetto fondamentale che assumo da quando ho subito il trapianto. Con stupore e probabilmente al momento rabbia – prosegue - mi è stato consegnato per la prima volta il generico e non il farmaco originale poiché la regione Puglia ha sostituito il farmaco per ragioni di economia. Mi chiedo – la sua reazione - se è possibile cambiare improvvisamente un farmaco fondamentale per evitare il rigetto anteponendo il risparmio a patologie importanti quali il trapianto”.

L'APPELLO. Niglio ha poi inviato il suo appello: “Chiamo in causa la politica tutta, senza esclusione di schieramenti perchè la malattia non puo' avere colore politico, affinchè si erga a cambiare questa ennesima assurdità sulla pelle dei malati che non ha considerato la possibilità del ritorno in dialisi se si verifica il rigetto. La rappresentanza politica da noi eletta deve tutelare il bene salute. Non accetto una possibile discriminazione sul bene salute e ringrazio chi nella istituzione vorrà sentirsi coinvolto a tutti i livelli comunali e regionali”.

LE REAZIONI. La sua mozione di protesta ha avuto qualche effetto. È nata una mobilitazione con testimonianze anche di numerosi pazienti che hanno confermato le preoccupazioni espresse. Si è interessato del caso il consigliere regionale Mario Conca che afferma di averlo segnalato al presidente della Regione, Michele Emiliano. Secondo quanto affermato dai farmacisti “il generico è perfettamente indentico all'originale come stabilito dall'EMA (agenzia europea dei farmaci) e dall' Aifa. Nelle gare viene aggiudicato sempre, tra due principi attivi uguali, quello a minor prezzo. La salute è piu' che garantita col generico ed è anche più sostenibile.” Resta il fatto che, anche in congressi recenti, sono stati avanzati dubbi sul concetto di bioequivalenza tra generici e farmaci originali nel caso degli immunosoppressori utilizzati per evitare rigetti nei trapianti. A ciò va ad aggiungersi che i pazienti non sono stati informati correttamente. “Con moderata soddisfazione – ha successivamente osservato Niglio - vedo mobilitazione dopo il mio post denuncia sul farmaco anti-rigetto sostituito con uno generico in ragione di una economia sanitaria a discapito del bene primario salute. Nel silenzio più totale e nella indifferenza di quei pochi che sapevano, - ha concluso - nell'ottica del risparmio si è giocato con la salute e con un bene primario non negoziabile quale il trapianto”. La questione è controversa. Il governatore Emiliano darà una risposta?
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di Redazione 


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