Febbre del Nilo Occidentale, l'annuncio dell'Asl: primo caso confermato in provincia di Foggia
Il Centro di referenza nazionale per lo studio e l’accertamento delle malattie esotiche (CeSME),
attivo presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise, ha confermato oggi, 31 luglio, un caso di encefalite da West Nile Virus, la cosiddetta “Febbre del Nilo Occidentale”, su un cavallo
ricoverato in un maneggio nella località di Siponto, nel Comune di Manfredonia.
LE PROCEDURE. La segnalazione è partita da un veterinario libero professionista il 29 luglio scorso. A seguito della
notifica, il Dipartimento di Prevenzione, i Servizi Veterinari e il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica
della ASL Foggia hanno immediatamente attivato tutte le procedure previste dal Piano Nazionale
di Sorveglianza per la West Nile Disease, come da disposizioni del Ministero della Salute.
Avviato il protocollo previsto per i casi sospetti, sono stati effettuati prelievi ematici e coinvolto
l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Puglia e della Basilicata per le prime analisi.
I risultati preliminari hanno evidenziato una forte positività agli anticorpi IgM, indicativi di infezione
recente, accompagnata da una lieve positività IgG. Gli accertamenti successivi del CeSME hanno
confermato la positività agli anticorpi IgM, con IgG assenti, validando così il primo caso accertato
in provincia di Foggia. Purtroppo, a causa del grave quadro clinico, l’animale è stato soppresso.
SORVEGLIANZA E MISURE DI PREVENZIONE. In linea con le direttive ministeriali, nell’area interessata è stata attivata la sorveglianza
entomologica e veterinaria, con particolare attenzione al controllo dei vettori, le zanzare, e al
monitoraggio di eventuali ulteriori casi, sia tra gli animali che tra la popolazione umana.
La Direttrice facente funzioni del Dipartimento di Prevenzione della ASL Foggia, Giuseppina
Moffa, ha trasmesso una circolare a tutti i sindaci della provincia e, per conoscenza, al Prefetto di
Foggia, nella quale si elencano le principali azioni raccomandate per contenere la diffusione delle
arbovirosi: malattie trasmesse da insetti vettori come zanzare, zecche e flebotomi.
Le azioni consigliate includono:
- eliminare i focolai ambientali: rimuovere oggetti in giardini e cortili che possono raccogliere acqua
stagnante (barattoli, sottovasi, giochi, contenitori scoperti);
- gestire le acque stagnanti: favorire il deflusso in canalizzazioni, cisterne, fontane, grondaie e
vasche per evitare lo sviluppo larvale;
- curare le aree verdi: tenere puliti giardini, parchi e aree abbandonate, rimuovendo i rifiuti.
Programmare disinfestazioni regolari: eseguire interventi almeno settimanali nei mesi più caldi, in
particolare ad agosto e settembre;
- adottare misure di protezione individuale: usare repellenti, installare zanzariere e indossare abiti
che coprano la pelle.
I RISCHI. “Le misure di risanamento ambientale — afferma la dottoressa Giuseppina Moffa — devono
essere adottate sia dalle amministrazioni pubbliche che dai cittadini. Il contrasto alla proliferazione
delle zanzare è cruciale per ridurre il rischio di trasmissione del virus, che può essere contratto da
uccelli infetti e trasmesso all’uomo attraverso la puntura di zanzara”.
DONAZIONI DI SANGUE: SICUREZZA GARANTITA. In merito alla raccolta di sangue, si ribadisce che le donazioni sono sicure per donatori e riceventi.
Come ogni estate, è operativo il Sistema nazionale di Sorveglianza per la circolazione dei virus
trasmessi da vettori. In tutte le strutture trasfusionali è previsto, come misura precauzionale
standard, un test di screening per ogni donatore che abbia pernottato in una delle province
classificate a rischio.
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